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Scontro Francia-Italia, Parigi richiama ambasciatore

(Foto Afp)
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07 febbraio 2019 | 13.44
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"Il governo francese ha deciso di richiamare l'ambasciatore di Francia in Italia", Christian Masset, "per consultazioni, alla luce della situazione senza precedenti". E' quanto si legge in una nota della portavoce del ministero degli Esteri di Parigi. "La Francia è oggetto da diversi mesi di accuse ripetute, attacchi senza fondamento, dichiarazioni oltraggiose" continua il comunicato con cui si annuncia il richiamo. "Le ultime ingerenze costituiscono una provocazione supplementare e inaccettabile" e "violano il rispetto dovuto alla scelta democratica fatta da un popolo amico ed alleato". Esse "violano il rispetto che deve esistere tra governi democraticamente e liberamente eletti" (LEGGI LA DICHIARAZIONE). Inoltre, "la campagna per le elezioni europee non può giustificare la mancanza di rispetto per ogni popolo o la sua democrazia. Tutti questi atti creano una situazione seria che mette in discussione le intenzioni del governo italiano nei confronti della sua relazione con la Francia" si legge in un passaggio. "Alla luce di questa situazione senza precedenti, il governo francese ha deciso di richiamare l'ambasciatore francese in Italia per le consultazioni - si legge -. La Francia invita l'Italia ad agire per ripristinare il rapporto di amicizia e rispetto reciproco, in linea con la nostra storia e del nostro destino comune".

Un anno ad alta tensione

Masset tornerà in Italia solo una volta che "da parte italiana ci sarà stata un'azione chiara per ripristinare il rapporto di amicizia tra i due Paesi", dicono all'Adnkronos fonti informate, sottolineando come la dichiarazione del Quai d'Orsay di questa mattina sia chiara su questo punto: "La Francia chiede all'Italia di agire per ritrovare il rapporto di amicizia e di rispetto reciproco, all'altezza della nostra Storia e del nostro destino comune". Le fonti precisano poi che da parte francese non è arrivata alcuna richiesta all'Italia prima della decisione di richiamare l'ambasciatore, come per esempio un intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di presa di distanza dall'incontro di Luigi Di Maio con i gilet gialli. "La verità è che non è la prima volta" che da parte di esponenti del governo italiano sono arrivate parole offensive, l'incontro di due giorni fa "è stato solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso", sottolineano le fonti.

QUIRINALE - Grande preoccupazione suscita nel presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la situazione creatasi nei rapporti con la Francia. Fonti qualificate del Quirinale sottolineano che l'auspicio del capo dello Stato, appena rientrato a Roma dalla visita in Angola, è che si ristabilisca immediatamente un clima di fiducia con i Paesi amici e alleati. Un obiettivo che richiede la considerazione dei reciproci interessi nazionali e il pieno rispetto delle dinamiche istituzionali di ciascun Paese. Mattarella, ribadiscono le stesse fonti, sostiene quindi con forza la necessità di difendere e preservare i consolidati e preziosi rapporti di amicizia e collaborazione con la Francia.

SALVINI - "Non vogliamo litigare con nessuno, non siamo interessati alle polemiche: siamo persone concrete e difendiamo gli interessi degli italiani", ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini aggiungendo: "Disponibilissimi a incontrare il presidente Macron e il governo francese, sederci a un tavolo e affrontare, per quanto riguarda le mie competenze, tre questioni fondamentali. Stop con i respingimenti alle frontiere, risultano essere oltre 60 mila dal 2017 a oggi compresi bambini e donne abbandonate nei boschi; stop con terroristi italiani, una quindicina, condannati ma che fanno la bella vita con residenza in Francia e basta, infine, danneggiare i nostri lavoratori pendolari che sono letteralmente vessati ogni giorno alle frontiere francesi da controlli che durano ore". "Noi siamo pronti e disponibili con spirito costruttivo a voltare pagina per il bene del nostro popolo", ha concluso il leader leghista.

DI MAIO - "Il mio incontro come capo politico del Movimento 5 Stelle, con esponenti dei Gilet Gialli e con alcuni candidati della lista Ric è pienamente legittimo. E rivendico il diritto di dialogare con altre forze politiche che rappresentano il popolo francese", afferma in un lungo post su Facebook il vicepremier e ministro Luigi Di Maio che precisa: "Per me quell'incontro non rappresenta una provocazione nei confronti del governo francese attuale ma un importante incontro con una forza politica con cui condividiamo tante rivendicazioni a partire dall'esigenza della democrazia diretta per dare maggiori poteri ai cittadini". "Il popolo francese è nostro amico e nostro alleato - continua il vicepremier - Il presidente Macron si è più volte scagliato contro il governo italiano per motivi politici in vista delle europee. Questo non ha mai intaccato il sentimento di amicizia che lega i nostri Paesi e mai lo farà". "Il governo italiano - prosegue Di Maio - applica sempre il principio di non ingerenza negli affari interni di un altro Paese e questo vale anche per la Francia. Saranno i francesi a valutare l'operato del loro governo". E comunque "siamo disponibili a incontri al più alto livello con il governo francese", chiarisce Di Maio.

CONTE - "Non ho sentito Macron", ha detto il premier Giuseppe Conte incontrando i giornalisti a Beirut. "Confido comunque che si possa chiarire subito la situazione" ha aggiunto sottolineando che "ci sono iniziative che riguardano i partiti politici, è il caso dei gilet gialli: Di Maio ha agito come capo politico dei 5 Stelle". "Il rapporto tra Italia a Francia ha radici antiche e non può essere messo in discussione da contingenze", ha sottolineato allora.

MOAVERO - "La difesa e il confronto sui rispettivi interessi e punti di vista, nonché il dibattito politico per le prossime elezioni per il Parlamento Europeo, non possono incidere e non incideranno sulle solide relazioni che ci uniscono da decenni", ha affermato il ministro degli Esteri Enzo Moavero, parlando da Montevideo. "Al rientro a Roma del presidente del Consiglio dalla missione all'estero - sottolinea ancora Moavero in una nota - sono certo che verrà esaminata, con la massima attenzione, la decisione del Governo francese di richiamare a Parigi per consultazioni l'ambasciatore Christian Masset. Francia e Italia sono nazioni alleate e profonda è l'amicizia fra i due popoli".

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