Vernice bianca sui celebri scatti che hanno immortalato i sorrisi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, una foto simbolo che ha fatto il giro del mondo. E' la forma di protesta scelta da Tony Gentile, autore dello scatto che oggi ha organizzato un flash mob a Palermo, proprio sotto il murale con i bisi di Falcone e Borsellino. Il motivo? Per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di modificare la legge italiana sul diritto d'autore relativo alla fotografia. Presenti numerosi fotografi e giornalisti.
"Oggi ho compiuto un gesto forte, un gesto simbolico e provocatorio e da più parti sono stato attaccato perché non avrei dovuto usare questa foto (una mia foto) per attirare l’attenzione su un importante tema che riguarda tutta la fotografia. Qualcuno mi ha anche detto che cercavo 10 minuti di celebrità, è chiaro che non mi conosce", si sfoga il fotografo Tony Gentile. "Certo dopo 30 anni di onorata carriera in cui ho fatto di tutto e di più nel mio specifico settore fotografico ti rendi conto di come la gente a volte scrive solo per fare esercizio fisico con le dita sulla tastiera, senza riflettere e approfondire prima di esprimersi", dice.
"Photographs lives matter – la vita delle fotografie è importante” e lo è veramente per la memoria delle nostre singole vite e dell’intera umanità e proprio per questo la fotografia meriterebbe il giusto riconoscimento e la corretta protezione - si sfoga Gentile -La stesura dell’attuale Legge sul diritto d’autore, datata 1941, prevede per la fotografia la suddivisione in due differenti categorie: le “semplici fotografie” e le “immagini creative”. Nello specifico, per molti giudici che si trovano a giudicare su contenziosi portati avanti dai fotografi, tutte le fotografie giornalistiche sono da considerarsi semplici fotografie".
"Esistono foto che sono entrate a far parte dell’iconografia mondiale e che hanno contribuito a raccontare la storia di una nazione o di un continente e sono considerate “semplici fotografie“ solo perché rappresentano fatti della vita quotidiana e sono state realizzate da fotogiornalisti - dice Tony Gentile - Questo genera infinite diatribe e un grande danno nei confronti della fotografia e di chi ha deciso di praticarla professionalmente. La divisione tra fotografia semplice e creativa, in termini legali, infatti determina una differente durata del diritto di utilizzo economico delle nostre opere. Le opere creative sono protette per 70 anni dopo la morte dell’autore (come qualsiasi altra opera dell’ingegno, musica, testi, articoli giornalistici, componimenti letterari) mentre le semplici fotografie sono protette per 20 anni dopo la loro realizzazione. Questo determina una pesante discriminazione tra le due tipologie di immagini e inoltre l’individuazione dell’appartenenza ad una determinata categoria è spesso demandata ad un giudice che di fotografia non è esperto e che giudica su criteri vecchi e non più ammissibili rispetto ad un mondo in continua evoluzione e che è fondato sull’immagine".
"Chiediamo quindi il definitivo superamento dell’anacronistica categoria di “semplice fotografia” che di fatto determina una grave discriminazione per una intera categoria professionale". Presenti anche l’avvocato Massimo Stefanutti (esperto di Diritto d’autore in fotografia) e diversi fotografi.