Nel 2019 in Italia 969 reati con matrice discriminatoria, un dato in calo rispetto al 2018. È quanto emerge dal report fornito dal Dipartimento di pubblica sicurezza all’Osce. Lamorgese: "Nel 2020 discriminazione non più accettabile"
Sono 969 i reati con matrice discriminatoria commessi nel 2019. Un dato in calo rispetto al 2018, in cui se ne erano registrati 1.111 e in ulteriore diminuzione rispetto al 2017 (1048), quando c'era stato però un notevole aumento rispetto al 2016, che si era chiuso con 736 crimini d’odio. È quanto emerge dal report fornito dal Dipartimento di pubblica sicurezza all’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce) e ottenuto combinando le segnalazioni Oscad (Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori) e i dati del ‘Sistema di Indagine-Sdi’. I dati relativi al 2019 non sono ancora consolidati e potrebbero subire lievi variazioni.
In particolare, si evidenzia che i dati Sdi (estratti dal Ced interforze) attengono ai reati con finalità discriminatorie che hanno 'copertura normativa', ossia relativi a razza, etnia, nazionalità, religione e appartenenza a minoranze linguistiche nazionali, mentre le segnalazioni Oscad riguardano gli ambiti discriminatori privi di specifica copertura normativa, relativi quindi a orientamento sessuale e identità di genere. Per la disabilità, vengono combinati i dati Sdi relativi alla contestazione della circostanza aggravante con le segnalazioni Oscad che riguardano lo specifico ambito discriminatorio.
La maggior parte dei crimini d’odio nel 2019 riguardano razzismo e xenofobia (726), categorie che includono discriminazioni per razza-colore, etnia, nazionalità, lingua, Rom e Sinti, antisemitismo, musulmani e membri di altre religioni. Al secondo posto i reati legati alla discriminazione della disabilità (161) e infine i reati per orientamento sessuale e identità di genere (82).
I reati per razzismo e xenofobia hanno registrato un calo rispetto al 2018 (801) e al 2017 (828), anni in cui però erano quasi raddoppiati rispetto al 2016 (494). In calo anche i reati per discriminazione legata a orientamento sessuale e identità di genere che nel 2018 erano 100, 63 nel 2017 e 38 nel 2016. Registrano una diminuzione infine anche i reati discriminatori rispetto alla disabilità che erano 210 nel 2018, 157 nel 2017 e 204 nel 2016. Questa tra le altre tipologie di discriminazione è l’unica a non aver registrato un picco nel 2017.
Del totale dei reati di matrice discriminatoria al primo posto c’è l’incitamento alla violenza (251), seguito dall’aggressione fisica (191). Al terzo posto il reato di profanazione di tomba (147), seguito dalle minacce (99) e dalla turbativa della quiete pubblica (96). Tra quelli legati al razzismo e alla xenofobia in testa rimane il reato di incitamento alla violenza (234), seguito dal reato di profanazione di tomba (147) e da quello di aggressione fisica al terzo posto. L'aggressione fisica è in testa invece per i crimini d'odio legati all'orientamento sessuale e all'identità di genere (29 nel 2019), seguita dagli atti di vandalismo (18) e dal reato di incitamento alla violenza (13). L'aggressione fisica è in testa anche nei crimini d'odio legati alla disabilità (69), seguita da furti e rapine (39) e il danno materiale (24).
L’Oscad, organismo interforze, istituito nel 2010 allo scopo di ottimizzare le attività svolte dalle forze di polizia a competenza generale nella prevenzione e nel contrasto dei reati di matrice discriminatoria, dedica grande attenzione all’attività di monitoraggio, che, come unanimemente riconosciuto a livello internazionale, risente fortemente di due problematiche: l'under-reporting (ossia la mancanza di denunce, che determina una sottostima del fenomeno) e l'under-recording (ovvero il mancato riconoscimento della matrice discriminatoria del reato da parte delle forze di polizia e degli altri attori del sistema di giustizia penale). A partire dal 2014 (dati 2013), Oscad elabora il contributo del Dipartimento della Polizia sui crimini d’odio per il Rapporto annuale dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
LAMORGESE - "In questo periodo assistiamo a vari episodi che richiamano alla mente episodi che pensavamo aver lasciato indietro nel tempo e che portano a discriminare per razza, colore della pelle e orientamento sessuale. Questo nel 2020 non è più accettabile" ha detto la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese intervenendo a Roma al convegno ‘Le vittime dell’odio’ nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
"Il compito della politica e delle istituzioni è quello di rendere il nostro Paese inclusivo - ha sottolineato - Dobbiamo lavorare su questi aspetti e sulla cultura del vivere insieme. E' questo quello che noi dobbiamo tramandare ai giovani con tutte le iniziative positive, che noi come governo dobbiamo essere pronti a mettere in campo".
"Vorrei che la società attuale fosse una società senza contrapposizioni così nette su certi argomenti - ha aggiunto - Questa contrapposizione continua la trovo negativa e va a incidere sulla vita di tutti. Dobbiamo mettere un punto e ricominciare con una condivisione di scelte, oggi dobbiamo lavorare e affrontare tante sfide, l’immigrazione è una di queste ma le difficoltà si superano con il dialogo e con il ragionamento".
Lamorgese ha evidenziato che "il monitoraggio dell'Oscad riguarda anche il web. Credo che sia fondamentale mantenere la libertà di espressione ma c'è anche l'esigenza di un controllo perché, ad esempio, casi come quello di Carolina Picchio non accadano mai più. Come istituzione abbiamo il dovere morale di lavorarci: è la prevenzione la chiave, dover intervenire per reprimere significa che qualcosa non ha funzionato".
SEGRE - "L’indifferenza è qualcosa di potente più violenta della violenza stessa" ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, testimone dell’Olocausto, in un’intervista diffusa in occasione del convegno ‘Le vittime dell’odio’. "Io ho molto odiato: quando ero giovane ed ero stata vittima di odio ricambiavo quell’odio e sognavo vendetta e odio - ha aggiunto - Oggi io non perdono e non dimentico ma non odio. Non si può odiare se si è mamme".