Gli uomini dell'Arma sono entrati negli uffici del comune di Mirandola nell'ambito dell'inchiesta relativa al sistema di affidi della Val d'Enza
di Paola Benedetta Manca
I carabinieri di Modena questa mattina si sono recati in comune a Mirandola per accertamenti e per acquisire documentazione sul filone modenese dell'inchiesta 'Angeli e demoni' relativa al sistema di affidi dei servizi sociali della Val d'Enza.
“Che i carabinieri siano venuti in Comune ad acquisire documentazione è un loro diritto, non c'è alcun problema per quello che mi concerne. E' un'indagine che sarà fatta a tutto tondo, quindi mi sembra normale". E' il commento all'Adnkronos del neo-sindaco di Mirandola Alberto Greco. "Spero che vengano accertati i fatti nel più breve tempo possibile e diamo piena fiducia e libero spazio alla magistratura. Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi”.
Il filone modenese di 'Angeli e Demoni' su presunte irregolarità nell'affido di minori è partito quando, il 21 agosto scorso, agli inquirenti di Modena, è stato consegnato, per competenza territoriale, dai colleghi reggiani, il fascicolo che vede indagate tre persone per abuso di ufficio. E' avvenuto durante un incontro, a Modena, tra il procuratore capo della città della Ghirlandina, Paolo Giovagnoli e il pm di Reggio Emilia, Valentina Salvi, che coordina le indagini dei carabinieri.
Gli indagati sono: la psicologa Nadia Bolognini, agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta 'Angeli e Demoni' - moglie dello psicoterapeuta Claudio Foti, anche lui indagato -; una dirigente dell'Unione Comuni Modenesi Area nord e, infine, la titolare di una casa-famiglia. Il tassello portante del 'filone modenese' è una presunta consulenza affidata proprio alla psicologa Nadia Bolognini, dopo il suo arresto. Le nuove iscrizioni nel registro degli indagati arrivano dopo la richiesta di accesso agli atti avanzata da Antonio Platis e Mauro Neri (rispettivamente consigliere in Provincia a Modena e capogruppo di Forza Italia nel consiglio dei Comuni dell’Area Nord), ed è stata segnalata da esposti alla Corte dei Conti e alle Procure di Modena e Reggio Emilia, oltre che da un’interrogazione firmata dal senatore Enrico Aimi.
L'incarico a Bolognini, secondo le segnalazioni, sarebbe stato conferito quando la donna era già ai domiciliari da una settimana. La dirigente dell'Unione dei Comuni indagata, infatti, è colei che le avrebbe affidato la consulenza. L'Unione Comuni modenesi Area nord ha replicato, però, i giorni scorsi, in una nota, che l'incarico alla psicologa era stato affidato prima del suo arresto e poi subito revocato, dopo la notizia del suo coinvolgimento nelle indagini, e che la data del 3 luglio riportata sulla determina era stata posta in automatico, ma all'atto non venne data esecuzione. Tutto è cominciato con un accesso agli atti richiesto dagli azzurri modenesi, per capire come mai una minore di Mirandola fosse finita nel centro 'La Cura' di Bibbiano, in provincia di Reggio Emilia.
Le attività d'indagine sono passate, quindi, alla Procura e ai Carabinieri di Modena, per competenza territoriale sul comune di Mirandola, e saranno loro a chiarire i contorni della vicenda.