Portavoce Secci: "Dopo 50 anni dobbiamo ancora urlare le nostre rivendicazioni" (VIDEO)
È il giorno del Roma Pride. "Siamo 700mila” hanno comunicato gli organizzatori quando la testa del corteo, partito da piazza della Repubblica, stava percorrendo via Merulana. In testa al corteo Vladimir Luxuria e la madrina dell’evento Porpora Marcasciano, presidente onoraria del movimento identità Transessuale e figura storica del transfemminismo italiano. "Non credo si possano fare passi indietro rispetto alle unioni civili: ormai sono entrate nella tradizione - ha detto Luxuria - Se vai a chiedere in giro alle persone nessuno vorrebbe più abolirle. Tant’è che in campagna elettorale anche i nostri storici avversari non hanno più proposto nemmeno un referendum abrogativo. Sull’omofobia e sull’educazione alle differenze, penso invece con disappunto si possa tornare indietro" ma, ha aggiunto l’ex parlamentare sorridendo ai giornalisti, "alla fine vinceremo noi. Persino uno come Salvini che si è gonfiato molto nutrendosi di odio prima o poi si sgonfierà mentre la nostra lotta andrà sempre a gonfie vele".
In migliaia hanno ballato sulle note di 'Pedro', 'Dolce amaro', 'Barbi girl' e 'Bella ciao'. Sulle note di ‘Pedro’, celebre brano di Raffaella Carrà, al Roma Pride nel pomeriggio si sono scatenate anche le neo spose Imma Battaglia ed Eva Grimaldi. Un ballo tra sorrisi e un abbraccio finale che ha fatto scattare l’applauso di chi le circondava (VIDEO).
Tantissimi hanno sventolato cartelli con slogan come 'Più papillon meno Pillon' e 'l’omofobia è maschilismo' (FOTO). “Abbiamo il diritto di essere diversi. Sotto Santa Maria Maggiore facciamo il miracolo dell’arcobaleno. Dove c’è amore c’è famiglia" hanno gridato dal carro principale mentre sventolavano le bandiere del circolo culturale omosessuale Mario Mieli, dell’Arcigay, della Cgil, dell'Anpi, dell’Onfalos di Perugia.
Ultima tappa della marcia arcobaleno piazza Venezia, dove si sono aperte di nuovo le danze sulle note dance. Durante la sfilata giocatori di volley con tanto di rete e palla hanno messo in scena una partita. Tante le famiglie arcobaleno, alcune su un trenino accompagnate da Marilena Grassadonia, ex presidente nazionale dell’associazione Famiglie Arcobaleno. Era presente anche una delegazione di +Europa e dei radicali con Antonio Della Vedova e Riccardo Magi. Tra i politici più bersagliati nel corso della manifestazione il senatore della Lega Simone Pillon al quale sono stati indirizzati cori di vaffa.
"Nostra la storia, nostre le lotte: questo lo slogan del Roma Pride di quest’anno. Una parata particolare perché ricorda i 50 anni di Stonewall, la notte in cui è nato il movimento Lgbt internazionale. Nel 1994, inoltre, 25 anni fa il primo Roma Pride" ha detto Sebastiano Secci, portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo Mario Mieli (VIDEO). Da uno dei coloratissimi carri ‘New York, New York' di Liza Minnelli a richiamare la ricorrenza storica di Stonewall. "Nel 2019 - ha continuato Secci - non possiamo solo spegnere le candeline, è necessario portare avanti le nostre lotte; la nostra comunità è costantemente sotto attacco: ogni giorno negli ultimi mesi in misura maggiore bersaglio di odio e violenza. I nostri figli dichiarati inesistenti. Nessuno parla più di omo e trans, abbiamo necessità di urlare le nostre rivendicazioni in piazza e lo facciamo con chiunque voglia lottare ogni giorno per costruire una società migliore".