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Unicredit, l'esperto: "Operazione su Commerzbank per entrare in modo più incisivo nell’economia tedesca"

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14 marzo 2025 | 19.19
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Dopo l’approvazione della Bce all’aumento della partecipazione di UniCredit in Commerzbank, resta lo scetticismo in Germania. "I più scettici sono il cancelliere Olaf Scholz, il leader politico Friedrich Merz e la ceo di Commerzbank Bettina Orlopp", dichiara all'Adnkronos Marta Degl’Innocenti, professoressa di Economia degli intermediari finanziari presso l’Università Statale di Milano. "C'è il desiderio di mantenere indipendente una delle più grandi banche tedesche, evitando che diventi 'soggetta' a influenze esterne".

Inoltre "l'assenza di un'unione bancaria europea e di un sistema comune di protezione dei depositi - sottolinea - aumenta i rischi per gli azionisti, che potrebbero affrontare maggiori volatilità e incertezze nelle fusioni transfrontaliere, e per i contribuenti, che potrebbero essere esposti a costi aggiuntivi in caso di instabilità finanziaria o necessità di salvataggi bancari". La professoressa aggiunge che una banca indipendente è spesso considerata più attenta alle esigenze economiche locali e in grado di garantire una maggiore tutela per lavoratori e risparmiatori.

Fino a settembre scorso, il governo tedesco deteneva il 15% di Commerzbank. Proprio a settembre UniCredit ha avviato l'acquisizione iniziale del 9% di Commerzbank, metà delle quali (4,5%) provenienti direttamente dalle azioni detenute dal governo tedesco. "L’operazione di UniCredit permetterebbe di sfruttare le economie di scala, diversificazione geografica e di entrare in modo più incisivo nell’economia tedesca, caratterizzata generalmente da maggiore stabilità economica rispetto a quella italiana", conclude Degl’Innocenti. Tuttavia, Scholz e Merz temono che l’ingresso del gruppo italiano possa avere effetti negativi sulle imprese locali e portare a tagli occupazionali.

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