
Il figlio Alessandro, presidente della Fondazione Pino Daniele: "Stamattina ho pensato: aiutami papà, oggi stammi vicino"
“Questo titolo è un invito a non restare alla superficie delle cose mostrate in questo percorso, oggetti, libri, materiale inedito che racconta uomo, artista, invitiamo ad andare in profondità, fermarsi, leggere quello che abbiamo scritto, le didascalie sotto le foto che contestualizzano le foto di mio padre con la mia famiglia e fanno capire il percorso umano di questo genio della musica e delle vicissitudini della sua vita che si trovano nelle canzoni”. E’ quanto raccontato da Alessandro Daniele, figlio di Pino e presidente della "Fondazione Pino Daniele" alla stampa in occasione dell’anteprima della mostra dal titolo “Spiritual”, aperta al pubblico dal 20 marzo al 6 luglio a Palazzo Reale, a Napoli.
Due sale e una data spartiacque, l'album capolavoro "Terra mia" del 1977: migliaia di pezzi di materiale inedito, dalle chitarre agli altri strumenti utilizzati dal grande cantautore napoletano, agli spartiti, ai primi testi scritti a mano, alle fotografie dell’artista con altri musicisti, poi inedite foto di famiglia, contributi audiovisivi pubblici e privati, materiali d'autore e amatoriali, oggetti personali, come i suoi amati giubbotti di jeans e di pelle o abiti di scena, foto. Ma anche pensieri, da quelli contenuti in suoi scritti a quelli legati a interviste più o meno celebri. “Stamattina appena vista la luce della mia camera da letto ho pensato: aiutami papà, oggi stammi vicino”, ha spiegato il figlio di Pino, “questo è stato un progetto di ricerca, mi sono sentito libero, ringrazio il produttore Nicosia, è una mostra di un impegno economico notevole, mi sono sentito libero di inserire tutti gli elementi che volevo mettere, dal Pino uomo al Pino artista”.