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Caso Gentile, nuovo round Giuli-Funaro alla presentazione di 'Storie Bastarde' di Desario

La sindaca di Firenze ha bocciato la proposta di intitolare una rotonda a Gentile

Barbara Palombelli, il ministro Alessandro Giuli, Davide Desario e Sara Funaro, sindaco di Firenze
Barbara Palombelli, il ministro Alessandro Giuli, Davide Desario e Sara Funaro, sindaco di Firenze
28 aprile 2025 | 21.33
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"Giovanni Gentile ha parteggiato per la parte politica sbagliata della storia, questo è chiaro, ma Gentile ha una sua grandezza culturale indubbia. Gentile poche settimane fa è stato celebrato alla Treccani per il centenario dell'Istituto dell’Enciclopedia Italiana, di cui è stato il direttore, alla presenza del presidente della Repubblica, non di nostalgici estremisti di destra". Lo ha detto il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenendo alla presentazione del libro "Storie bastarde" (Avagliano Editore) del giornalista Davide Desario, direttore di Adnkronos, a Firenze, città nella quale il filosofo Giovanni Gentile fu assassinato il 15 aprile 1944 dai partigiani dei Gap comunisti.

"Gentile ha fatto scrivere sulle pagine della Grande Enciclopedia numerosi intellettuali antifascisti ed ebrei, ed ha avuto una posizione critica sulle leggi razziali. Oggi non si deve cercare una pacificazione della memoria ricordando il suo nome, perché la pacificazione è già avvenuta con la nascita della Repubblica e della Costituzione. Per fortuna 80 anni fa ha vinto la democrazia, hanno vinto gli antifascisti", ha aggiunto.

Nelle scorse settimane proprio a Firenze i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia avevano proposto di intitolare una rotonda a Gentile, ma l’Amministrazione comunale di centrosinistra della sindaca Sara Funaro ha bocciato la richiesta. La giornalista Barbara Palombelli, moderatrice dell'incontro di presentazione del libro, ha riproposto la questione approfittando della doppia presenza nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi del ministro Giuli e della sindaca Funaro, che in precedenza avevano espresso le loro rispettive posizioni sull'argomento sulla stampa.

“Oggi si può avere il senso di maturità politica e istituzionale di riconoscere la grandezza cultura di Gentile – ha aggiunto Giuli - Dopo aver detto che Gentile è stato dalla parte sbagliata del fascismo e nazismo, è possibile fare un passo in avanti? Si può riconoscere che un’epoca è finita? A mio parere una sinistra riformista illuminata può dare questa lezione, può avere la forza per farlo e anche Firenze ha spalle sufficientemente larghe per riconoscere il ruolo culturale di Gentile".

Da parte sua Funaro ha ricordato di aver risposto sulla vicenda della rotonda da intitolare a Gentile a Firenze "in modo chiaro", giudicando inopportuna la richiesta anche perché arrivata alla vigilia dell'ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. "Nessuno mette in dubbio il valore come filosofo di Gentile - ha detto Funaro - ma la sua biografia intellettuale ha accompagnato l’ideologia del fascismo fino all’ultimo. Gentile non potrà mai avere un luogo a lui dedicato a Firenze, città medaglia d’oro della Resistenza. La storia non può essere rivista".

Giuli: "Storie bastarde è un libro temerario"

"Storie bastarde. Quei ragazzi cresciuti tra Pasolini e la Banda della Magliana" (Avagliano Editore) di Desario è "un libro temerario, perché non è un romanzo, è molto più ambizioso: è un racconto coraggioso di una realtà vissuta", ha detto Giuli nell'incontro moderato dalla giornalista Barbara Palombelli.

Giuli ha sottolineato che Desario ("un giornalista e un direttore con i fiocchi") ha saputo raccontare "nel modo giusto" storie delle periferie di Roma degli anni '80 "con una grande virtù: quella di non dare nessuna lezione. Desario è stato capace di rendere con una scrittura asciutta un inferno potenziale".

La sindaca Funaro ha ringraziato Desario "per aver scelto Firenze per la presentazione del libro" che "offre uno spaccato importante di Roma ma che può essere lo specchio di altre città. Desario ci racconta le periferie con vite vere di adolescenti - ha aggiunto Funaro - e di conseguenza ci invita a riflettere anche su ciò che vivono oggi i nostri adolescenti, con le loro fragilità ed anche con i problemi sociali che li coinvolgono", ad esempio le dipendenze o il fenomeno delle baby gang. "E' un libro di facile e affascinante lettura, che può aiutare noi adulti a riflettere su come dare i segnali giusti ai nostri giovani".

Sollecitato dalle domande di Barbara Palombelli, Giuli ha illustrato alcune iniziative varate dal suo ministero per cercare di avvicinare i giovani dei territori periferici alla cultura. "Abbiamo messo i piedi una struttura di missione che si richiama nel nome a un grande innovatore sociale come Adriano Olivetti", ha ricordato il ministro della Cultura, che si prefigge come punto di partenza di "mappare quella che si definisce siccità culturale" e poi proporre misure per facilitare "l'accesso alla cultura dal basso". "C'è il nostro impegno per accorciare le distanze tra periferia e centro" circa l'offerta culturale, ha evidenziato Giuli.

Da parte sua Barbara Palombelli si è augurata che il libro di Desario possa diventare una serie tv. "Grazie Firenze" sono state le Prime parole di Davide Desario per l'accoglienza ricevuta in città. Illustrando gli obiettivi che si era prefisso con il suo libro, Desario ha spiegato: "In genere sia nella narrativa che nelle serie tv si preferisce puntare o sul cattivo di turno oppure sull'eroe buono di turno. Il mio desiderio è stato quello di raccontare un'altra Italia vera, quella che spesso sta sullo sfondo, ma che in realtà è popolata di eroi quotidiani. Ho guardato al passato di una generazione degli anni Ottanta non solo per attardarmi sui ricordi ma anche per indicare un insegnamento: guardiamo indietro e affrontando il passato possiamo guardare con più ottimismo al futuro non solo per noi ma anche per le nuove generazioni".

La presentazione nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi ha registrato il tutto esaurito. Numerosi docenti universitari e amministratori locali della Città Metropolitana di Firenze erano presenti. Tra ali altri la pianista Giulia Mazzoni, Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, la storica dell'arte Cristina Acidini, presidente dell'Accademia delle Arti del Disegno e di Casa Buonarroti, l'ex ministro dei Beni culturali e ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, Cristina Giani, presidente del Teatro Puccini, Giancarlo Mordini, presidente del Teatro di Rifredi, e Rosa Maria Di Giorgi, presidente del Conservatorio musicale 'Luigi Cherubini". (di Paolo Martini)

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