
Dal 7 marzo al 6 luglio esposte 24 opere, la venticinquesima potrà essere ammirata al Casino dell'Aurora
Capolavori riscoperti ed esposti per la prima volta in Italia che si affiancano a opere di collezioni private visibili solo raramente. Dipinti fondamentali come il 'Ritratto di Maffeo Barberini', recentemente svelato al pubblico, e l''Ecce Homo', riscoperto a Madrid nel 2021, che torna in Italia dopo quattro secoli. Sono in tutto 24 le opere provenienti da collezioni pubbliche e private, sia italiane sia internazionali - cui si aggiunge un altro capolavoro che potrà essere ammirato al Casino dell'Aurora - che compongono la mostra 'Caravaggio 2025', allestita nel Palazzo Barberini di Roma dal 7 marzo al 6 luglio, e che ha già venduto 60mila biglietti. L'esposizione, curata da Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, propone una nuova riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale operata da Caravaggio esplorando gli elementi innovativi che introdusse nel panorama artistico, religioso e sociale del suo tempo.
"La mostra ci racconta Caravaggio con dei capolavori che vengono da ogni parte del mondo. Ce lo racconta dagli esordi, da quando arriva a Roma, probabilmente intorno al 1595 o '96 fino al 1610, l'anno della morte" ha spiegato all'AdnKronos Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese e curatrice della mostra, che ha aggiunto: "Per ognuno dei momenti che contraddistinguono l'operato di Caravaggio abbiamo in mostra opere molto significative. Cominciamo con il 'Bacchino malato' della Galleria Borghese in cui Caravaggio si raffigura come il dio Bacco, proseguendo con tutte le sue importanti e originali composizioni: da 'La Buona Ventura' dei musei Capitolini a 'I Bari' di Fort Worth (Texas) passando per al Concerto di giovani' (conosciuto come 'I musici' ndr) proveniente dal Metropolitan di New York".
"Quadri che, anche per i loro soggetti, - ha proseguito Cappelletti - hanno interessato moltissimo tutti i pittori della sua epoca e in particolare i committenti che vedevano in Caravaggio la novità, il pittore più inventivo e rivoluzionario della loro epoca. La prima sala, in cui sono conservate queste opere, si conclude con la 'Conversione di Saulo' (Conversione di san Paolo) che ci racconta il Caravaggio sacro". L'esposizione, articolata sulla base di quattro sezioni, si arricchisce e completa con altri capolavori di Caravaggio tra cui i dipinti 'San Francesco in meditazione', 'San Giovanni Battista', 'Giuditta e Oloferne' e il 'Narciso'. Opere che fanno parte della collezione permanente delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.
A 'tornare a casa', oltre i 'Bari' e i 'Musici' c'è anche il quadro 'Santa Caterina d'Alessandria' che Antonio Barberini acquistò nel 1628 dalla Collezione del Cardinale del Monte. Non solo: l'esposizione è completata da una venticinquesima opera, 'Giove, Nettuno e Plutone', l'unico dipinto murale eseguito da Caravaggio nel 1597 circa all'interno del Casino dell'Aurora a villa Ludovisi a Roma che potrà essere ammirato in via eccezionale in occasione della mostra.
"Sento la responsabilità di custodire quattro dipinti di Caravaggio", ha detto il direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, Thomas Clement Salomon aggiungendo "che solo in collaborazione con la Galleria Borghese potevamo realizzare questa mostra in questi spazi espositivi. Siamo anche felici che ritornino a casa tanti dipinti delle Collezioni dei Barberini, un fatto che non è scontato. Realizzare questo progetto è il frutto di un grandissimo impegno, in circostanze normali non sarebbero bastati tre anni di lavoro. Noi ci siamo riusciti in un anno".