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A Venezia riapre il Cortile dell'Agrippa dal 6 maggio

Per il Museo Archeologico un nuovo ingresso, una nuova biglietteria con spazio polifunzionale e una bigliettazione autonoma

A Venezia riapre il Cortile dell'Agrippa dal 6 maggio
14 aprile 2025 | 12.32
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Il Museo archeologico nazionale di Venezia – parte dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna – annuncia la riapertura del Cortile dell'Agrippa, segnando l'inizio di una nuova fase della propria storia. A partire dal 6 maggio, il Museo riapre lo storico ingresso al civico 17 di piazzetta San Marco, di fronte a Palazzo Ducale, integrando l'accesso già esistente dal Museo Correr con un nuovo ingresso indipendente. Questa novità sancisce l'avvio di un importante processo di riallestimento, che prende vita proprio in occasione di questa riapertura, e conferma l’impegno del Museo verso una maggiore inclusività e una rinnovata accoglienza al pubblico.

In linea con questa visione, il percorso di visita viene restituito nell’ordine originario voluto tra il 1924 e il 1926 da Carlo Anti, illustre classicista, professore di Archeologia e in seguito rettore dell'Università di Padova. L'itinerario guida il visitatore attraverso una lettura cronologica dell'arte greca e romana attraverso la scultura, dal V secolo a.C. alla tarda età imperiale. Alla scultura si accompagnano le collezioni di ceramica, bronzetti, monete e altri preziosi, raccolte dall’aristocrazia veneziana e donate, tra XVI e XIX secolo alla Città.

A completamento dell’esperienza, viene quindi introdotto un nuovo sistema di bigliettazione separata per il Museo archeologico e la Biblioteca Marciana, a integrazione di quella già esistente, e un abbonamento annuale che consente l'accesso illimitato e flessibile alle collezioni, arricchendo ulteriormente l'offerta culturale e rendendola più accessibile a cittadini e visitatori. Un nuovo spazio polifunzionale ospiterà alcuni prestigiosi reperti e sarà il luogo dove restare aggiornati sui progressi del nuovo progetto di allestimento.

Questo insieme di iniziative rappresenta il primo effetto tangibile della creazione di un nuovo istituto del Ministero della cultura, i Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna, costituito nel maggio 2024 sotto la direzione di Marianna Bressan. L'istituto comprende il Museo archeologico nazionale di Venezia, il Museo di Palazzo Grimani, il Parco archeologico di Altino e il futuro Museo archeologico nazionale della laguna di Venezia all’isola del Lazzaretto Vecchio. Tutte queste realtà museali sono impegnate nella valorizzazione della storia archeologica della città di Venezia e della Laguna, e vengono qui unificate per proporre un’offerta culturale coerente e integrata.

In occasione di questa riapertura, il cortile ospiterà anche una suggestiva installazione site-specific, che sarà inaugurata nelle giornate di vernice della Biennale Architettura 2025. "Lines by Kengo Kito" è un’installazione site-specific sostenuta da anonymous art project e curata da Masahiko Haito che troverà sede nel Cortile dell’Agrippa e nella Sala V del Museo, inserendosi in dialogo con l’eredità culturale veneziana e con l’architettura rinascimentale che la innerva, innescando una riflessione sull’interazione tra arte e spazio pubblico.

Parte del progetto espositivo è l’intervento temporaneo di manutenzione sostenuto da anonymous art project che interessa la parete alle spalle della scultura di Agrippa accolta nel cortile, parzialmente consumato dall’azione del tempo e dell’umidità. L’attività comprende interventi di spolveratura della superficie, rimozione delle aree decoese e l’esecuzione di velature per armonizzare la superficie. Il lavoro vuole proporre una relazione dialettica tra arte antica, moderna e contemporanea nel contesto del Museo archeologico, come sperimentazione per sviluppi futuri. Le operazioni artistiche contribuiranno a valorizzare ulteriormente questo ripristino, sottolineando l’importanza del confronto continuo tra la storicità del luogo e le espressioni artistiche attuali.

"La riapertura dello storico ingresso del Museo archeologico su Piazzetta San Marco - afferma Marianna Bressan, direttrice dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna - è il primo atto tangibile su Venezia del nuovo istituto del Ministero della cultura, denominato Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna e descrive l’approccio alla proposta culturale che l’istituto intende sviluppare. L'intervento infatti restituisce alla città e al mondo un gioiello dell’architettura rinascimentale, studia la distribuzione delle sculture antiche e lo spazio architettonico per una reciproca valorizzazione, propone un allestimento concettualmente flessibile, un po’ esposizione permanente e un po' deposito visitabile. Inoltre, intende riallacciare il rapporto del Museo archeologico con Venezia sia fisicamente, attraverso l’accesso direttamente dal piano della Piazza, sia nella proposta di fruizione culturale: nella saletta adiacente la biglietteria, il Museo racconterà passo passo le fasi della propria rinascita, i visitatori e le visitatrici, abbonandosi, potranno tornare tutte le volte che vogliono a vedere i progressi, a partecipare agli appuntamenti dedicati, a familiarizzare con le collezioni e la storia di questo luogo, così legato alla storia stessa di Venezia".

Varcando la soglia del nuovo ingresso, il Cortile dell’Agrippa, noto per ospitare la monumentale statua tradizionalmente si ritiene raffiguri il politico e militare romano Marco Vipsanio Agrippa (63 a.C – 12 d. C.), si offre al visitatore come punto di incontro tra l’architettura dell’area Marciana, il centro politico della città e il collezionismo dell’antico. La statua anticipa infatti quel legame tra Venezia e l’antica Roma che caratterizza l’intera raccolta del museo, evidenziando come il collezionismo fosse un mezzo per consolidare l’identità culturale e politica della Serenissima. Entrata a far parte delle collezioni pubbliche negli anni ‘60 dell’Ottocento, l’opera rappresenta una significativa testimonianza storica, che conferma una lunga tradizione di collezioni private destinate alla Repubblica e iniziate nei primi decenni del Cinquecento da Domenico Grimani (1461 – 1523). Integrando la donazione dello zio con le proprie raccolte, nel 1587 Giovanni Grimani (1506 – 1593) dona alla Serenissima parte della propria collezione e si impegna per allestire lo Statuario nell’antisala dell’allora “Libreria” Marciana, aperto al pubblico nel 1596 tra i primi esempi di museo pubblico del mondo. Le donazioni dei Grimani segnano l’inizio di un processo di coinvolgimento attivo del patriziato veneziano nel rafforzamento del prestigio dello Stato. Numerosi membri della nobiltà veneziana, infatti, seguiranno il loro esempio, donando parte delle proprie collezioni alla città. La predominanza di opere d'arte antica, in particolare romana, diventa chiara testimonianza del desiderio di associare a Venezia una tradizione storica che, pur non facendo parte della sua fondazione, potesse legittimarla come potenza culturale, politica e militare. Il collezionismo di arte antica diventa così ponte tra la Serenissima e la grande storia romana, rafforzando la posizione di Venezia come erede del dominio e della potenza dell’Impero Romano, soprattutto sul Mediterraneo orientale.

In un programma che mira a offrire un’esperienza culturale completa, il nuovo ingresso indipendente del museo, pensato per coloro che desiderano visitare esclusivamente il Museo archeologico, si integra all’accesso già esistente dal Museo Correr. L'aggiunta di un nuovo passaggio restituisce al Cortile dell’Agrippa la visibilità e l'accessibilità originarie: lo spazio, infatti, è l’unico tra i cortili delle Procuratie Nuove progettato da Vincenzo Scamozzi, uno dei più grandi interpreti del linguaggio architettonico rinascimentale.

Per ristabilire la visita secondo il percorso originario, al nuovo ingresso corrisponde una bigliettazione separata. A questa si aggiunge anche uno spazio adiacente polifunzionale, dove verranno allestite opere lapidee appartenenti alla collezione permanente, creando un vero e proprio deposito visitabile. Qui, una infografica pensata per essere flessibile e aggiornabile racconterà ai visitatori il processo di riallestimento del Museo archeologico nazionale di Venezia, che inizia proprio con la stessa riapertura del Cortile dell’Agrippa.

A rendere il più possibile inclusiva e fruibile l’offerta, infine, verrà introdotto l’abbonamento annuale, che consentirà l’ingresso flessibile alle collezioni, nonché l’accesso alla programmazione degli eventi del Museo. L’iniziativa apre così l’istituzione alla città, fidelizzando i visitatori e garantendo loro una visita più dinamica.

La riapertura del Cortile dell’Agrippa segna un importante passo nel processo di riorganizzazione e valorizzazione del patrimonio archeologico di Venezia, che trova nuova sinergia all’interno dei Musei archeologici nazionali di Venezia e della Laguna. In questo contesto, afferente al Ministero della Cultura, si integrano le diverse sfaccettature dell’identità e della storia del territorio veneziano.

Il Museo di Palazzo Grimani e il Museo archeologico nazionale offrono una narrazione storico-artistica sul collezionismo legato all’archeologia e all'arte classica: Palazzo Grimani, in particolare, celebra, attraverso il riallestimento della Tribuna, l’esperienza collezionistica della famiglia Grimani – nello specifico del patriarca di Aquileia, Giovanni -, mentre il Museo archeologico nazionale di Venezia racconta la storia del collezionismo veneziano. Il Parco archeologico di Altino, grazie agli scavi presenti nel sito, rappresenta un esempio di archeologia viva, racconta la storia della maggiore città perilagunare attiva tra VIII sec. a.C. e VII sec. d.C.. Infine, il Museo archeologico nazionale della laguna di Venezia, che sorgerà all’isola del Lazzaretto Vecchio, si concentrerà sulla storia degli insediamenti e dell’antropizzazione della laguna, dalle origini alla fondazione di Venezia. 

L’integrazione dei quattro musei mira ad amplificare la proposta culturale della città, offrendo ai visitatori una visione completa e articolata della sua storia e della storia della laguna.

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