
Il procedimento vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo con l’accusa di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid
E' stata rinviata al 20 maggio, dopo il sì della giudice di Milano Tiziana Gueli ai termini per la difesa, l'udienza del procedimento che vede indagata, tra gli altri, la ministra del Turismo Daniela Santanché con l’accusa di truffa aggravata all'Inps in relazione alla cassa integrazione nel periodo Covid per alcuni dipendenti della società Visibilia.
Secondo quanto spiega il difensore della ministra, l'avvocato Salvatore Pino, Santanché potrebbe essere sentita davanti al gup di Milano, mentre l'Inps, che è stato risarcito "con qualcosa in più di 126mila euro" uscirà dal procedimento, ossia non sarà più parte civile.
"La ministra è assolutamente tranquilla e tenace", aggiunge il legale. E a chi gli chiede se la richiesta di rinvio sia stata una tecnica dilatoria, il legale replica: "Sono qui per difendere la ministra, è diritto dell'imputata scegliere il proprio difensore, vale per la ministra come per qualsiasi cittadino. Non credo che un mese in più cambi qualcosa".
La Procura di Milano, rappresentata in aula dalla pm Maria Giuseppina Gravina, ha provato a opporsi - citando più sentenze della Cassazione - sulla richiesta di rinvio, dettata dal cambio di difensore. La Procura si è anche opposta anche al lungo rinvio, la prossima udienza è stata fissata per il 20 maggio, sostenendo il "rischio prescrizione": alcuni fatti del capo di imputazione fanno riferimento al 2020, mentre la prescrizione per la truffa aggravata scatta dopo sette anni e mezzo.