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"Io e mamma non andiamo d'accordo", ragazza ai domiciliari chiede di andare in carcere

Arrestata perché aveva un chilo di hashish in borsa, in cella anche il fratello: aveva una pistola in casa

Caserma dei carabinieri (Fotogramma)
Caserma dei carabinieri (Fotogramma)
04 febbraio 2024 | 16.02
LETTURA: 2 minuti

Fratello e sorella in manette, lei preferisce andare in carcere perché non va d'accordo con sua madre. È successo ad Ischia e Pozzuoli, dove i carabinieri hanno dovuto far fronte anche a problemi di natura familiare. I carabinieri della compagnia di Ischia erano impegnati in un servizio straordinario di controllo del territorio. Nel porto di Casamicciola Terme, i militari del nucleo radiomobile hanno fermato una 23enne di Pozzuoli.

La ragazza, incensurata, viene perquisita e trovata in possesso di 10 panetti di hashish per un peso complessivo di un chilo. La droga era nella borsa a tracolla. Il tempo della stesura degli atti e di informare l’Autorità giudiziaria e la ragazza viene trasferita nella sua abitazione flegrea in attesa del processo. A Pozzuoli, però, i carabinieri della locale compagnia decidono di perquisire quell’appartamento perché al suo interno, oltre alla madre, c’è anche un’altra persona ed è nota alle forze dell’ordine. Si tratta di un 20enne e sta scontando la misura degli arresti domiciliari. In casa viene sequestrata una pistola semiautomatica Beretta calibro 7,65. L’arma, che sarà sottoposta agli accertamenti balistici per verificare un suo eventuale utilizzo in fatti di sangue o altri delitti, era nascosta nella macchina del caffè a cialde nel vano dove normalmente si mette la bottiglia con l’acqua. L’arrestato è in carcere.

La vicenda sembra essersi conclusa ma non passa molto tempo che i carabinieri della stazione di Pozzuoli - arrivata sera - sentono suonare il citofono della caserma. Alla porta la ragazza 23enne che con la consapevolezza di essere evasa chiede “aiuto” ai carabinieri. “Io con mamma non ci posso proprio stare, non andiamo d’accordo. Portatemi in carcere” è l'insolita richiesta. I carabinieri, informata l’autorità giudiziaria delle incompatibilità caratteriali tra madre e figlia, terranno la donna nelle camere di sicurezza fino al giorno del processo.

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