Nel giorno del 54esimo anniversario. Sala: "Omaggiamo vittime orrore fascista e ribadiamo nostra fede in libertà e democrazia"
Il 12 dicembre 1969 una bomba esplodeva all'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura di Milano, provocando 17 morti e 84 feriti. Quella strage segnò l'inizio della strategia della tensione che aveva l'obiettivo di minare le basi della democrazia, mandando in soffitta Sessantotto e Autunno caldo. La strage dà il via ad una lunga serie di attentati (stazione di Bologna, piazza della Loggia, treno Italicus) che insanguineranno l’Italia durante gli anni Settanta.
E oggi, martedì 12 dicembre 2023, giorno del 54esimo anniversario della strage, a Milano alle 16.37, nello stesso orario in cui 54 anni fa esplose l’ordigno al tritolo, è stato suonato il silenzio. In una cerimonia commossa, il sindaco di Milano Beppe Sala ha appoggiato una corona di fiori sulla facciata del palazzo. "Oggi siamo qui per omaggiare le vittime dell’orrore fascista, e per ribadire la nostra fede incrollabile nella libertà e nella democrazia. Anche se stiamo vivendo in un’atmosfera da feste natalizie, per Milano il 12 dicembre è una data segnata col circoletto rosso nel cuore e nella testa dei nostri concittadini. Questo giorno segna infatti una della più tragiche ricorrenze nella storia di Milano e di tutta l’Italia", ha detto Sala. "Il 12 dicembre del 1969 scoppiò la bomba che pose fine all’apparente tranquillità del Secondo Dopoguerra. Quel giorno di 54 anni fa Milano e l’Italia persero l’innocenza, col primo grande atto di terrorismo compiuto dalla nascita della Repubblica", ha aggiunto. "La bomba di Piazza Fontana mise in evidenza un tema ancora attuale. La libertà, i diritti fondamentali e la democrazia sono sì un patrimonio condiviso, sostenuto e difeso dalla maggioranza dei cittadini. Esisteva però allora e c’è ancora oggi una minoranza di nemici delle libertà, sostenitori dell’autoritarismo, del sopruso e financo dell’odio come principi regolatori della società". "Milano rifiutava nel 1969 e rifiuta ancora questo atteggiamento che nega la dignità di ogni uomo, e per questa opposizione fu colpita con inusitata violenza il 12 dicembre di quell’anno. 17 cittadini persero la vita e 90 persone furono ferite a causa della bomba fatta deflagrare qui, a piazza Fontana, a poche centinaia di metri dal Duomo e da Palazzo Marino", ha aggiunto Sala.
"A Milano fascisti, nazisti, vecchi e nuovi, così come chi propaga le ideologie dell’odio e del nazionalismo più bieco non devono avere spazio, come ben sanno tutti i nemici della libertà che provano a scuotere la nostra comunità. Questa tenuta democratica non lenisce però la sofferenza provata per chi ha subito l'efferatezza dell'odio politico, e ancora oggi non possiamo che ripetere la nostra indignazione per la mancanza di giustizia sulla strage di Piazza Fontana, pur sapendo però, grazie alla magistratura, che questo attacco terroristico contrario a ogni principio di umanità ed etica è stato concepito ed elaborato negli ambienti dell’eversione nera. Viva l’Italia antifascista”, ha esclamato Sala chiudendo il suo intervento
Sala ha partecipato anche al corteo partito da piazza della Scala insieme ai familiari delle vittime della strage, riuniti dal 2006 in una associazione. Presenti anche esponenti dell’Anpi, diversi sindaci della Lombardia e alcuni familiari delle vittime di altre stragi, come quella alla stazione di Bologna, quella del treno Italicus e quella dell’Itavia inabissato al largo di Ustica. “Milano antifascista non dimentica”, si legge su uno striscione in cui campeggia il logo di Rifondazione Comunista. Mentre l'inizio del corteo è stato accompagnato dal grido di un uomo che ha urlato “Viva l’Italia antifascista!”.
Alle 20, nella Sala Puccini del Conservatorio di Milanoil concerto in memoria delle vittime della strage con musiche di Schumann, Brahms e Martinu eseguite dal duo Kimé composto da Alessandro Mauriello, al violoncello, e Gianluca Terruli, al pianoforte.