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Papa Francesco domenica lascia il Gemelli: "Ha rischiato due volte la vita"

Il Pontefice avrà bisogno di due mesi di convalescenza a Santa Marta, dopo la polmonite bilaterale, che l'ha costretto a un lungo ricovero dal 14 febbraio scorso. "E' contentissimo di uscire dall'ospedale" rivelano dal team che lo ha in cura

Papa Francesco  (Fotogramma/Ipa)
Papa Francesco (Fotogramma/Ipa)
22 marzo 2025 | 18.07
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Papa Francesco sarà dimesso dal Gemelli: domenica torna a Santa Marta. Lo ha detto oggi, sabato 22 marzo, durante il briefing con la stampa il professor Sergio Alfieri che coordina il team di medici, che ha in cura Bergoglio da quando 37 giorni fa è stato ricoverato al Policlinico di Roma per una polmonite bilaterale.

"Il Santo Padre al momento del ricovero si presentava con una insufficienza respiratoria acuta dovuta a una infezione polimicrobica - ha aggiunto Alfieri -. Quindi virus, miceti e batteri. Questi hanno determinato una polmonite bilaterale severa che ha richiesto un trattamento farmacologico combinato. Durante il ricovero del Santo Padre hanno presentato due episodi molto critici nei quali il Papa è stato in pericolo di vita. Le terapia farmacologiche, l'ossigeno ad alti flussi e la ventilazione meccanica non assistita, hanno fatto registrare un lento e progressivo miglioramento facendo uscire il Santo Padre dagli episodi più critici".

"Il Santo Padre non è mai stato intubato - precisa il Professore -. E' sempre rimasto vigile, orientato e presente. Il Papa verrà dimesso domenica in condizioni cliniche stabili, da almeno due settimane, ovviamente da parte di tutta l'èquipe di medici che hanno seguito il Santo Padre qui al Gemelli c'è la prescrizione di continuare parzialmente le terapie farmacologiche che dovrà ancora effettuare per molto tempo per via orale ed è molto importante la raccomandazione di un periodo di riposo in convalescenza per almeno due mesi". "Continuerà la terapia respiratoria a Santa Marta. Ci vorrà tempo per far tornare la voce come prima". "Quando si è avuta una polmonite bilaterale e i polmoni sono stati danneggiati, anche i muscoli respiratori in difficoltà, una delle prime cose che accade è che si perde un po’ la voce".

Che potrà fare il Papa tornando a Santa Marta? "La raccomandazione è di prendersi l'adeguato periodo di riposo e di convalescenza, quindi, immediatamente non potrà riprendere l’attività lavorativa con gruppi di persone o importanti impegni che potrà effettuare probabilmente, dopo la convalescenza prescritta e dopo che si potranno registrare i miglioramenti clinici attesi", ha spiegato Alfieri.

"Se il Santo Padre può essere dimesso con le prescrizioni" di due mesi di riposo in convalescenza "è perché le infezioni più gravi si sono risolte. Ci sono alcuni batteri che sono stati sconfitti, alcuni virus, la cui carica virale si è ridotta, magari sono virus che abbiamo anche noi. Alcuni miceti si sono ridotti e richiederanno tanto tempo per essere sconfitti. Non ha più la polmonite bilaterale, è completamente guarito da tutte le specie polimicrobiche. Ma ci vorrà del tempo", ha detto Alfieri.

“Quando si riesce a fare sì che ci sia una dimissione dopo avere raggiunto la stabilità, gli ulteriori progressi sono a casa propria anche perché l’ospedale - pure se può sembrare strano dirlo - è il posto peggiore dove fare la convalescenza perché si possono prendere più infezioni”, ha osservato Sergio Alfieri.

"Voleva tornare a casa giorni fa, ma ci ha ascoltato" precisano i medici del Gemelli che raccontano anche come sia "contentissimo" di uscire dall'ospedale. "Ci ha detto 'sono ancora vivo', si capisce che ha ripreso il suo buonumore" sottolineano. Quanti chili ha perso il Papa dopo oltre un mese di ricovero? "Non lo abbiamo pesato, però, sarà dimagrito. Lo vedrete domani quanto gli si è allargata la veste, sarà dimagrito, ma ne ha di riserve" osserva Alfieri. "Scrive. Si alimenta. Quando è stato molto male si alimentava di meno. Ora che sta meglio ha ricominciato ad alimentarsi progressivamente un po’ di più" conclude.

"Il Santo Padre tornerà a Santa Marta per una dimissione protetta - ha detto Luigi Carbone, medico del Papa che ha affiancato Alfieri nella conferenza stampa - che richiederà una convalescenza. Naturalmente a Santa Marta abbiamo valutato, con i colleghi che hanno seguito il Papa al Gemelli, i fabbisogni e come tutti i pazienti di 88 anni, che vengono dimessi e hanno avuto polmonite, avrà bisogno di ossigeno finché ne avrà bisogno e che la direzione Sanità Vaticana può offrire a Santa Marta". "E' stabile da due settimane, l'ospedale è il posto peggiore per la convalescenza" aggiungono, precisando che il Pontefice "non è diabetico" e "non ha avuto il Covid". "Il Papa non è diabetico. Quando si ha una infezione così grave, ci sono tanti elementi che si squilibrano, non solo la glicemia, per cui è stato consultato il diabetologo per aiutarci a correggere la glicemia nella fase dell’infezione ma il Papa non è diabetico".

Luigi Carbone, medico referente del Papa, ha spiegato che "a Santa Marta avrà bisogno di ossigeno, poi la direzione di Sanità e igiene in Vaticano fa un servizio di 24 ore su 24 per le emergenze". Che paure hanno i medici in questa nuova fase per il Papa? "Parliamo di una persona di 88 anni - ha spiegato Carbone -. Riacutizzazioni e nuove infezioni ci possono essere ma non ci sono paure oltre quelle. Quanto al recupero della parola, difficile poterlo dire. Speriamo in tempi brevi".

Il Papa potrà tornare a viaggiare? “Difficile potete fare previsioni essendo una convalescenza. Speriamo di si”, ha detto il medico referente del Papa in Vaticano. Il portavoce del vaticano, Matteo Bruni, ha sintetizzato: “Si vedrà in base ai miglioramenti che ci sono".

Domenica la benedizione al termine dell'Angelus

Domenica, come anticipato dalla Sala Stampa Vaticana, "Papa Francesco ha intenzione di affacciarsi dal Policlinico Agostino Gemelli di Roma per un saluto e una benedizione al termine dell'Angelus che verrà distribuito in forma scritta come nelle scorse settimane”. Dopo, aggiungono i suoi medici, tornerà a Santa Marta.

Il messaggio dal Gemelli

Papa Francesco, intanto, ha voluto rivolgersi ai fedeli con un messaggio scritto dal Gemelli. “Anche se non posso essere fisicamente presente in mezzo a voi, vi esprimo la mia grande gioia nel sapervi uniti a me e tra di voi nel Signore Gesù, come Chiesa. Vi benedico e prego per voi" ha scritto, rivolgendosi ai pellegrini di diverse diocesi, tra cui quella di Napoli. "Vi raccomando: anche voi continuate a pregare per me” ha aggiunto.

“Saluto voi e i vostri Vescovi in occasione dei Pellegrinaggi giubilari diocesani che state compiendo. In essi si esprime l'unità che vi raccoglie come comunità attorno ai vostri Pastori e al Vescovo di Roma, nonché l’impegno ad abbracciare l’invito di Gesù a entrare 'per la porta stretta'".

"L’amore è così: unisce e fa crescere insieme. Per questo, pur con cammini diversi, vi ha portati qui insieme presso la tomba di Pietro, da cui potrete ripartire ancora più forti nella fede e più uniti nella carità. In questi giorni ho sentito tanto il sostegno di questa vostra vicinanza, soprattutto attraverso le preghiere con cui mi avete accompagnato”, ha scritto il Pontefice.

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