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Numeri telefono vertici Stato online, procura di Roma avvia un'indagine

Si tratta di un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato. A piazzale Clodio l'informativa della Polizia Postale. Il caso sotto la lente del Copasir. Garante privacy apre istruttoria su Lusha

Indagini in corso (Fotogramma/Ipa)
Indagini in corso (Fotogramma/Ipa)
08 aprile 2025 | 15.34
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La procura di Roma ha avviato un'indagine sulla presunta diffusione online di contatti e numeri di telefono di rappresentanti istituzionali e vertici dello Stato. Si tratta di un fascicolo modello 45, quindi, senza indagati né ipotesi di reato, coordinato dal procuratore capo Francesco Lo Voi.

Intanto a piazzale Clodio è già arrivata una prima informativa della polizia postale, sul caso sollevato da un esperto di cybersicurezza sulla possibilità di reperire online contatti e numeri di telefono di rappresentanti istituzionali e vertici dello Stato.

Il caso sarà valutato dal Copasir

A quanto si apprende il caso sarà valutato dal Copasir. Oggi era già fissata una riunione del Comitato con all'ordine del giorno l'esame della proposta di relazione sull’attività, svolta dallo stesso organismo parlamentare, e non è escluso che nel corso della seduta si facciano valutazioni anche su questa vicenda.

Garante privacy apre istruttoria su Lusha

Il Garante per la protezione dei dati personali, comunica in una nota, "ha inviato una richiesta di informazioni a Lusha Systems Inc, una società statunitense che tramite la sua piattaforma online offre alle aziende informazioni 'arricchite' per trovare o verificare, tra gli altri, indirizzi e-mail e numeri di telefono fisso e mobile". "La società statunitense - spiega il Garante - vende recapiti anche telefonici di dubbia provenienza anche di persone che vivono in Italia, inclusi quelli di rappresentanti di spicco delle istituzioni".

"La piattaforma - fa sapere il Garante dando notizia di aver aperto l'istruttoria - risulta accessibile anche dall’Italia e i suoi servizi sono offerti anche a utenti che si collegano dall’Italia. Inoltre, la presenza di dati di persone che vivono in Italia nel database di Lusha è confermata dalle segnalazioni, giunte all’autorità, in cui si lamenta la ricezione di chiamate promozionali e/o commerciali indesiderate, effettuate grazie a dati ricavati dai servizi resi disponibili dalla società americana".

"L’Autorità, quindi, considerati i potenziali rischi anche per le persone che vivono in Italia, ha chiesto a Lusha di trasmettere, entro venti giorni, una serie di informazioni - conclude -. La società, in particolare, dovrà specificare quanti siano i dati di persone che vivono in Italia raccolti o trattati, chiarire le modalità di raccolta e fornire maggiori informazioni su ciascuna fonte che alimenta il proprio database".

"Lusha, inoltre - aggiunge il Garante della privacy - dovrà chiarire se sono oggetto di trattamento i dati personali di utenti che non utilizzano la piattaforma e, con particolare riguardo agli indirizzi e-mail e ai numeri di telefono, dovrà specificare: le fonti di acquisizione; se viene acquisito il consenso per l’invio di comunicazioni commerciali o pubblicitarie o il compimento di ricerche di mercato; le finalità per le quali tali dati vengono comunicati agli utenti e la relativa richiesta di consenso". "Il fenomeno è da tempo all’attenzione dell’Autorità che da gennaio 2025 ha già sanzionato numerose agenzie immobiliari che promuovevano servizi di intermediazione utilizzando numeri telefonici provenienti da una società terza che gestisce un servizio analogo a quello gestito da Lusha", conclude il Garante nella nota.

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