Continuano le ricerche in Friuli. I tre giovani, bloccati su uno scoglio, sono stati trascinati ieri dalla piena all'arrivo sul posto delle prime squadre di soccorritori che li stavano per raggiungere
Il segnale di un telefono di uno dei tre ragazzi dispersi per il maltempo da ieri nel fiume Natisone, a Premariacco, in provincia di Udine aveva riacceso le speranze di localizzarli ma purtroppo "è stata ritrovata solo la borsa con dentro il cellulare", ha annunciato in un post il sindaco di Premariacco Michele De Sabata.
Intanto le ricerche da parte dei Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Carabinieri, continuano ad andare avanti: effettuate ricognizioni aeree con droni sulle aree di ricerca e operazioni a terra da personale del Corpo nazionale esperto in soccorsi fluviali. Al momento il dispositivo di soccorso messo in campo dal Corpo nazionale conta 40 tra specialisti sommozzatori, soccorritori fluviali giunti da tutti i Comandi della regione, dronisti, topografi, team speleo e l'elicottero del reparto volo di Venezia. Istituita una Unità di Comando Locale (UCL) sul posto per il coordinamento dell'intervento.
''Imponente lo schieramento di mezzi che dalle prime luci dell'alba stanno setacciato la forra di Premariacco in direzione Paderno'', comunica in un post il sindaco Premariacco Michele De Sabata, postando la foto dei mezzi dei Vigili del Fuoco. ''Durante la notte hanno sospeso in un punto le ricerche in attesa di potersi calare o risalire dal fiume. Sono ore decisive''.
"Dalle 13.35 di ieri, quando è arrivata la chiamata al 112 e da lì alla nostra centrale operativa, non abbiamo mai smesso di cercare. Anzi, siamo partiti in trenta e oggi siamo dieci in più tra soccorritori acquatici che lavorano in superficie, sommozzatori, i colleghi con i droni anche col visore notturno", dice all'Adnkronos Giorgio Basile, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Udine. "Abbiamo continuato a cercarli tutta la notte e continueremo a oltranza. E' stata agganciata una cella del cellulare di una delle ragazze, un po' più a valle, e adesso siamo in zona per recuperare il telefono", aggiunge.
"Possiamo contare anche sulle squadre ordinarie che collaborano su vari fronti, tutti coordinati da un posto di comando locale che si trova nella sede della Croce Rossa che è un po' il cervello della macchina dei soccorsi. Qui coordiniamo tutti i vigili del fuoco di tutte le specialità - spiega il comandante - abbiamo dentro persone che fanno da una parte sala operativa dall'altra il monitoraggio e la registrazione di tutte le attività così da predisporre i prossimi interventi. E' un punto di coordinamento anche per le altre forze in gioco, come il Soccorso Alpino, la protezione civile. Le strutture dei soccorsi si sono mosse fin da subito e tempestivamente ma la situazione è complicata".
"Stiamo muovendoci su vari fronti, con i droni, l'elicottero e direttamente in acqua con i soccorritori acquatici e i sommozzatori. Le condizioni del fiume sono però ancora piuttosto critiche, resta un certo livello di pericolosità anche per la sicurezza degli operatori, è un fiume molto insidioso. In questo momento pioviggina ogni tanto, ma l'elemento principale non è tanto la pioggia, è la potenza del fiume, le correnti molto forti: ci sono delle forre, i risucchi dell'acqua e anche per persone molto esperte è un compito particolarmente insidioso". Drammatico il momento in cui i ragazzi sono stati travolti dalla piena. "Noi eravamo già sul posto - racconta Basile - avevamo già lanciato la corda, ma sono stati letteralmente inghiottiti dall'onda di piena sotto ai nostri occhi. Li abbiamo visti sparire, con tutto quello che comporta dal punto di vista psicologico per gli operatori che erano sul posto. Siamo abituati a salvare le persone, ma in questo caso l'evento è stato talmente sovrastante che la forza della natura vince su tutto. Sono scene molto toccanti anche per un soccorritore".
"I tre giovani sono Patrizia Cormos, 20 anni, al secondo anno dell’Accademia di Belle Arti di Udine, Bianca Doros, 23 anni, arrivata pochi giorni fa dalla Romania per far visita ai genitori, e un loro amico 25enne, originario della Romania e residente in Austria", scrive il governatore veneto Luca Zaia su Facebook rivelando i nomi. "La speranza di trovarli vivi - scrive - è sempre rimasta accesa. Seguiamo le ricerche - continuate per tutta la notte - con apprensione, nell’attesa di una buona notizia".