Il gruppo era denominato Werwolf Division, 25 gli indagati in tutta Italia
Sono 12 le persone arrestate in tutta Italia perché considerate appartenenti al gruppo suprematista e neonazista denominato 'Werwolf Division' accusati, a vario titolo, di associazione con finalità di terrorismo, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e detenzione illegale di arma da fuoco. Contestualmente, sono state effettuate altre 13 perquisizioni domiciliari. L’operazione è coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione.
L’obiettivo del gruppo era quello di arrivare ad un “sovvertimento dell’attuale ordinamento per l’instaurazione di uno Stato etico ed autoritario” incentrato sulla “razza ariana” anche con la progettazione di azioni violente nei confronti di alte cariche delle istituzioni. È ciò che hanno riscontrato la Direzione Nazionale Antimafia e le Direzioni Distrettuali Antiterrorismo delle Procure della Repubblica di Bologna e Napoli durante le indagini che hanno condotto agli arresti. In totale sono 25 gli individui indagati, di età compresa tra i 19 e i 76 anni, alcuni dei quali già sottoposti a perquisizione dalle Digos di Bologna e Napoli nel maggio 2023.
L’inchiesta è nata a seguito di alcuni accertamenti che hanno rilevato diversi contatti tra alcuni dei vertici dell’organizzazione - che, nella sua versione più recente, veniva chiamata dai suoi componenti con il nome di “Divisione Nuova Alba” - con i leader di un’altra associazione sovversiva di stampo negazionista e suprematista denominata “Ordine di Hagal”, attiva sul territorio nazionale e disarticolata a fine 2022 dalla Digos di Napoli. L’attività di reclutamento di quelli che venivano identificati come “camerati validi e fedeli” avveniva tramite diversi canali Telegram, piattaforma che ha permesso agli indagati di nascondere, almeno per un periodo, i propri intenti criminali.
“Nulla sarà compiuto finché i germi del regime liberale non saranno sradicati fino all’ultima radice. Per questo bisogna distruggere la sua organizzazione politica, abbattere i suoi idoli e i suoi dogmi, eliminare i suoi padroni noti e quelli occulti, mostrare al popolo come è stato tradito, sfruttato e insozzato”. Questo il messaggio ritrovato dagli inquirenti in uno dei canali. Un’attività di proselitismo che, affiancata a quella di volantinaggio svolta dalla Werwolf Division in diverse province emiliano romagnole, ha convinto il Gip del Tribunale di Bologna ad emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 12 appartenenti al gruppo. Altre 13 persone sono state perquisite nell’ambito di un’operazione che, complessivamente, ha coinvolto gli agenti dislocati nelle province di Bologna, Bari, Brindisi, Lecco, Milano, Monza Brianza, Modena, Palermo, Pesaro Urbino, Pescara, Pordenone, Ravenna, Roma, Teramo, Trieste, Vercelli e Vicenza.