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Aggressioni ai sanitari, Schillaci: "Arresto in flagranza differito per combatterle"

Incontro tra il ministro della Salute e i rappresentanti dei sanitari italiani per discutere di come rafforzare le misure volte a contrastare l'escalation di violenze contro gli operatori

Pronto soccorso - Fotogramma
Pronto soccorso - Fotogramma
12 settembre 2024 | 11.38
LETTURA: 2 minuti

Incontro tra il ministro della Salute Orazio Schillaci e i rappresentanti dei sanitari italiani per discutere di come rafforzare le misure volte a contrastare l'escalation di violenze contro gli operatori. A quanto apprendeva l'Adnkronos Salute, il confronto è avvenuto tra il ministro e diversi Ordini di categoria, dai medici agli infermieri, gli ostetrici, i veterinari e i tecnici.

Le misure contro le aggressioni al personale sanitario

"Abbiamo partecipato oggi ad una importante riunione con il sottosegretario Gemmato e con tutti gli ordini professionali sanitari, noi siamo interventi subito sul tema delle aggressioni agli operatori che è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno nel decreto ‘bollette’ abbiamo aumentato le pene per chi commette violenze e abbiamo anche istituito la procedibilità d’ufficio ma questo non è più sufficiente. Ieri ci siamo confrontati con il ministro Nordio e in questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile è di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato anche differito", ha annunciato il ministro della Salute al termine dell’incontro. Nei prossimi gironi ci sarà anche un vertice con i sindacati di categoria.

“Ho incontrato anche il ministro Piantedosi, i posti di polizia negli ospedali sono aumentati in modo significativo e quindi il governo è sul pezzo - ha aggiunto Schillaci- Si devono trovare rapidamente degli strumenti per contrastare questo fenomeno inaccettabile e poi vuole un cambio di marcia culturale”.

La proposta: "Ora telecamere in tutti gli ospedali"

"Bene il ministro Schillaci sull'uso della flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari. Ora il problema da risolvere è dotare tutti gli ospedali di videosorveglianza e impedire a chiunque di entrare. L'episodio gravissimo di Foggia dimostra che chiunque può entrare in un ospedale e arrivare alla sala chirurgica. Questo va impedito. Abbiamo chiesto anche al Governo di difendere i medici perché noi siamo il baluardo della scienza, quindi non possono prevalere sui media le fake news sulla medicina e la scienza che alimentano un clima di diffidenza nei confronti della categoria". Così all'Adnkronos Salute Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo), che oggi ha partecipato in collegamento all'incontro.

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