
Il virologo: "In Italia i nuovi casi sono in calo, soprattutto tra i non vaccinati"
"Il vaccino riesce a proteggere anche chi non è vaccinato? Sì, è proprio così". Il professor Roberto Burioni, virologo del San Raffaele, nella sua lezione a Che tempo che fa si sofferma sugli effetti, diretti e indiretti, del vaccino covid. "Il vaccino dà una protezione individuale. In una comunità se molte persone si vaccinano e trasmettono meno il virus, il virus stesso riuscirà a circolare meno. E in questo modo riusciamo a proteggere anche chi non è vaccinato", dice Burioni.
"Il vaccino contro il covid impedisce l’infezione. Con studi molto raffinati abbiamo visto che se un vaccinato si infetta è meno contagioso. Anche quando il vaccino non protegge al 100%, il virus è meno contagioso. Uno studio in Scozia su 150mila sanitari ha dimostrato che il vaccino ha protetto i familiari non vaccinati. Negli Usa, uno studio ha osservato bambini sotto i 12 anni, quindi non vaccinati. I ricercatori hanno contato i bambini under 12 ricoverati in ospedale: negli stati in cui si vaccina di meno, i bambini ricoverati sono 3 volte di più", dice Burioni snocciolando dati.
"In Italia gli ultimi dati dell’Iss ci dicono qualcosa di estremamente interessante. I nuovi casi sono in calo, soprattutto tra i non vaccinati. E’ qualcosa ancora allo stato iniziale, la spiegazione potrebbe essere che i non vaccinati non si infettano proprio perché la vaccinazione di tanti fa circolare meno il virus", spiega.
"Se ci vacciniamo, proteggiamo anche chi non si è potuto vaccinare o chi non ha avuto benifici dal vaccino per una depressione del sistema immunitario. E difendiamo anche coloro che non si sono voluti vaccinare. Abbiamo più di 13 milioni di dosi nei frigoriferi e più di 8 milioni di persone che non si sono ancora vaccinate. Se si vaccinassero in tutta sicurezza farebbero un grande favore a se stessi e renderebbero più sicura la nostra società", conclude.