Il vino in Irlanda al pari delle sigarette. Torna lo spauracchio dell’imposizione europea anche in Italia. Micaela Pallini, Presidente Federvini: “Una normativa unilaterale, discriminatoria e sproporzionata”
L'Irlanda ottiene il via libera per apporre sulle etichette di vino i messaggi di allerta per il rischio sulla salute, parificando di fatto il vino alle sigarette.
“Un sistema unilaterale che spacca il mercato unico europeo, una modalità discriminatoria perché non distingue tra abuso e consumo e criminalizza prodotti della nostra civiltà mediterranea senza apportare misurabili ed effettivi benefici nella lotta contro il consumo irresponsabile” afferma Micaela Pallini, Presidente Federvini.
“Chiediamo - continua la Presidente Pallini - che il Governo Italiano si attivi quanto prima per studiare ogni azione possibile, nessuna esclusa, per osteggiare una norma che contrasta con il buon senso e la realtà. Forse è giunta l’ora che il tema venga trattato a livello politico in ambito UE, non da soli ma con i partner europei che hanno già manifestato gravi perplessità su questo tipo di normativa. È necessario una presa di posizione di fronte al mutismo della Commissione Europea.”
A fine dicembre sono scaduti i dieci mesi di sospensione sanciti dall’Unione Europea. In questo arco di tempo paesi come Italia, Francia e Spagna hanno sollevato ampie critiche alla rigida normativa irlandese, ma in assenza di azioni da parte della Commissione Europea, l’Irlanda ha sostanzialmente dovuto solo attendere 10 mesi per l’applicazione degli health warnings sulle etichette delle bevande alcoliche.
Foto fonte Federvini
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