Sport&Cultura. Obiettivo raggiunto ormai da anni: quello di aver dato vita a un evento diverso dagli altri che, insieme alla presenza dei grandi campioni, racconta storie virtuose, riconosce l’impegno di amministrazioni, associazioni, singoli volontari che promuovono lo sport in ogni sua forma e premia anche la base dello sport esaltandone valori e importanza.
Anche i Media stanno premiando questa scelta singolare, di unicità, sicuramente valoriale: negli ultimi anni sono state pochissime le testate che non hanno dato spazio a Sport&Cultura. Grazie a un format che sottolinea quanto lo sport sia prezioso. A chi ci legge – su questo sito che rappresenta una casa per chi ama lo sport – non dobbiamo ovviamente spiegare il perché.
Sport&Cultura non si è mai fermato: nemmeno nell’anno del Covid quando ha trasmesso un’edizione online: furono premiati anche in quel caso i campioni – che avevano aderito alla campagna promotrice dello sport in casa con una raccolta in favore dell’ospedale di Bergamo, comune particolarmente colpito allora dalla pandemia. Tanti furono i nomi importanti ad aderire, provenienti da tutte le discipline: ritirò idealmente per tutti il premio il difensore della Nazionale Acerbi. E, accanto ai campioni, fu riconosciuto il lavoro della filiera che garantiva quotidianamente l’informazione, dalle redazioni fino alle edicole. E l’Eco di Bergamo, giornale al fronte. Poi, una delle associazioni che promosse le sport tra le mura casalinghe collegando le cyclette da salotto per una corsa virtuale resa ancor più veritiera da immagini in tv. E ancora, una palestra che – scampata di pochi metri al crollo di Ponte Morandi – divenne base operativa dei Vigili del Fuoco nelle operazioni di soccorso. E, con Sport&Cultura non si è fermata anche l’attenzione dei Media per le battaglie di ASI: abbiamo registrato un grande rilievo quando Roma si risvegliò con i ponti coperti da striscioni con la scritta “Lo Sport merita rispetto”, un grido di dolore che chiedeva attenzione ai Palazzi del potere per associazioni e impianti sportivi in crisi. O quando per raccontare l’importanza dell’attività fisica, trasformammo in una clip le statue dei Marmi deformate e ingrassate. Uno spot che resistette sulle home di quotidiani nazionali per settimane.
La credibilità di ASI nei confronti dei media è cresciuta per il suo
modo di intendere lo sport e chiedere sostegno all’informazione. La
strada è quella maestra e noi continueremo a seguirla.
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