Il presidente: "La sentenza è positiva per noi. Real e Barcellona giocheranno da soli"
"La Superlega non premia il merito sportivo. La sentenza è positiva per la Uefa". Aleksander Ceferin, presidente della Uefa, prende la parola in conferenza stampa dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue che certifica l'abuso di posizione dominante della Uefa stessa e, di fatto, ammette l'organizzazione di altre competizioni.
"Per noi è un'occasione per cambiare alcuni regolamenti, ma abbiamo tutti i partiti del calcio dietro di noi. Con la sentenza, la Corte riconosce la Uefa come organizzatore della piramide che il calcio dovrebbe avere. Consideriamo la decisione come un'opportunità per migliorare alcune regole. C'è un netto contrasto tra la sintesi della sentenza proposta dai media e la sentenza stessa che è davvero positiva", dice il dirigente sloveno.
Le Uefa, dice, garantisce competizioni aperte. La Superlega, invece, no. "Le regole della nostra Champions League sono chiare: i meriti vengono premiati. In altri progetti rivoluzionari, questo non avviene no. Una squadra, in base al merito sportivo, si qualifica alla Champions League... Nel caso della Superlega, si qualifica alla Blue League, il terzo e più basso livello. Questo sistema è più chiuso di quello presentato nel 2021. Leicester, Girona, Atalanta non potrebbero qualificarsi per la massima competizione", dice semplificando il discorso. In realtà, nella presentazione odierna proposta da A22 - la società che cura l'implementazione della Superlega - si spiega che i campionati nazionali saranno determinanti per l'ammissione alla competizione.
"Non sono sicuro che Real Madrid e Barcellona sappiano cosa stanno facendo. Possono creare quello che vogliono. Spero che facciano una bella competizione con solo due club", aggiunge Ceferin con una stoccata ai due club spagnoli, promotori principali del progetto.