Lo spagnolo dopo il ricorso della Wada: "Non è una cosa buona per il tennis"
"Jannik è innocente". Jannik Sinner, ancora alle prese con il caso doping, trova un avvocato difensore d'eccezione: Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, come l'azzurro qualificato ai quarti di finale del torneo Atp di Pechino, si esprime sulla vicenda che coinvolge il numero 1 del mondo. L'agenzia mondiale antidoping (Wada) ha presentato ricorso contro il proscioglimento di Sinner deciso ad agosto da un tribunale indipendente. L'azzurro, positivo in primavera per 2 volte al clostebol, uno steroide anabolizzante assunto per una contaminazione, rischia una squalifica di 1-2 anni nel procedimento davanti al Tribunale arbitrale dello sport.
"Non è una cosa buona per il tennis. Pareva che il caso fosse chiuso e invece all'improvviso si è riaperto. E' un momento difficile per lui, capisco la sua posizione e posso immaginare le sue sensazioni. E' innocente, hanno visto che non ha fatto nulla di sbagliato. Ho visto la notizia del ricorso e sono rimasto sorpreso", dice Alcaraz, rivale di Sinner e con l'azzurro principale rappresentante della new wave del tennis. "Il livello di gioco che sta esprimendo nonostante tutto è incredibile -sottolinea il 21enne spagnolo in conferenza stampa dopo la sua vittoria al 2° turno del torneo di Pechino-. Lui è in grado di mettere da parte le cose che non vanno quando entra in campo e sa giocare un grande tennis. Io spero che questa vicenda finisca il prima possibile e che Jannik possa concentrarsi su ciò che ama, il tennis".
Le parole di Alcaraz rappresentano un'inversione di rotta rispetto alle dichiarazioni che lo spagnolo ha rilasciato meno di un mese fa, mentre Sinner si avviava a trionfare agli US Open. "Hanno detto che è innocente", la frase con cui Alcaraz liquidò la questione dopo il verdetto del tribunale indipendente.