“Spero che gli enti al vertice del nostro sport possano imparare da questo caso per le situazioni future"
“Sinner? Altri giocatori hanno avuto casi simili o praticamente uguali ma hanno avuto risultati diversi”. Novak Djokovic, a meno di 2 giorni dall’inizio dell’US Open, in conferenza stampa risponde così alle domande sul caso doping che ha coinvolto Jannik Sinner. L’azzurro, numero 1 del mondo, in primavera è risultato positivo al Clostebol, uno steroide anabolizzante, ma non è stato squalificato: Sinner ha dimostrato che la positività era stata provocata da una contaminazione accidentale.
“Capisco la frustrazione dei giocatori perché c'è mancanza di coerenza. Da quanto ho capito, il caso” di Sinner “è stato praticamente chiarito appena è stato reso noto. Ma sono passati cinque o sei mesi da quando la notizia è stata comunicata a lui e al suo team. Credo che ci siano tanti problemi nel sistema. Capisco i tanti giocatori che chiedono di essere trattati allo stesso modo”, dice il serbo. “Spero che gli enti al vertice del nostro sport possano imparare da questo caso per le situazioni future. Tanti giocatori, non c’è nemmeno bisogno di fare i nomi perché sono sicuro abbiate capito di chi parlo, hanno avuto casi simili in passato o praticamente uguali. Questo caos per non hanno avuto il medesimo risultato. È un discorso legato alle disponibilità economiche, con un giocatore che può permettersi la giusta difesa per il suo caso? Non lo so, è così? Penso sia qualcosa su cui dovremmo indagare di più, per far in modo che ogni giocatore possa ricevere lo stesso trattamento a prescindere dal suo status".