La sanzione comminata al centrocampista della Juventus, che raggiunge l'accordo con la Procura Figc: 5 mesi di riabilitazione
Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, è stato squalificato per 12 mesi per le scommesse illegali. Nell'ambito dell'accordo con la procura federale della Figc, 5 mesi previsti dalla sanzione sono stati "commutati in prescrizioni alternative". Al giocatore, inoltre comminata un'ammenda di 12.500 euro. La squalifica è destinata a scadere il 17 maggio, poco prima della chiusura del campionato di Serie A che terminerà il 26 maggio 2024: la stagione di Fagioli con la maglia della Juventus, che non gioca le coppe europee, si chiude qui.
"Riguardo le prescrizioni alternative, Fagioli dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 6 mesi e ad un ciclo di almeno 10 incontri pubblici, da svolgersi nell’arco di 5 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla Figc", spiega la Federcalcio.
"La Procura Federale vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva", si legge nella nota. In sostanza, Fagioli dovrà seguire un percorso definito. Se non rispetterà l'accordo, la sanzione comminata oggi verrà sostituita da quella che scatterà alla fine del procedimento sportivo destinato a riprendere.
"Con l’accordo raggiunto, si chiude la partita della collaborazione attiva con la Procura Figc e ne inizia un’altra, ancora più importante per Nicolò, che lo porterà al completo recupero psicofisico e gli consentirà di tornare in campo per confermare il suo immenso talento". Queste le parole di Luca Ferrari e Armando Simbari, legali del giocatore della Juventus.
"Nei prossimi mesi, Nicolò non solo porterà avanti il piano terapeutico già avviato con il dott. Jarre a cui responsabilmente si è affidato, ma avrà l’occasione di diventare un punto di riferimento per i tanti giovani che guardano a lui e ai grandi campioni dello sport come esempio da seguire, grazie agli incontri con i centri federali e enti di recupero dalla dipendenza da gioco che verranno definiti di comune accordo e in piena collaborazione con la Figc. Nicolò è un patrimonio del calcio italiano che, siamo certi, il calcio italiano saprà recuperare e mettere al centro del suo progetto. E’ già al lavoro, si allena, continuerà ad allenarsi con determinazione e non vede l’ora di tornare in campo", hanno aggiunto i legali.
Fagioli è uno dei 3 calciatori coinvolti sinora nell'inchiesta della procura di Torino con Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Per gli atleti, si ipotizza il reato di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa in quanto nel corso di un’indagine sarebbe emerso che avrebbero effettuato puntate su piattaforme non autorizzate. Tonali, passato in estate dal Milan al Newcastle, oggi è stato ascoltato dal pm Manuela Perrotta e dagli investigatori della Squadra mobile.
Il 'patteggiamento' di Fagioli nell'ambito della giustizia sportiva potrebbe indicare la strada anche per gli altri atleti coinvolti nella vicenda. Nelle ultime ore, gli inquirenti avrebbero completato le copie forensi dei telefoni cellulari sequestrati a Tonali e Zaniolo nei giorni scorsi dalla polizia e quindi nelle prossime ore dovrebbe cominciare l'esame dei dispositivi e, in particolare, il contenuto delle diverse chat. Al momento nulla fa pensare ad elementi riconducibili alla prova sportiva e ad oggi, infatti, l’ipotesi di reato contestata resta esclusivamente quella di esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa.
L’inchiesta è partita nel 2022 dalla Squadra mobile della Questura di Torino su un presunto giro di scommesse illegali che sarebbero state compiute attraverso piattaforme non autorizzate e ha subito nelle ultime settimane un’accelerazione anche per alcune dichiarazioni social, in particolare quelle di Fabrizio Corona, che hanno ipotizzato il coinvolgimento di altri tesserati.