La partecipazione degli atleti russi e keniani alle Olimpiadi di Rio de Janeiro dovrà essere valutata caso per caso dalle federazioni internazionali delle diverse discipline. Lo ha reso noto il Cio al termine del summit di Losanna. Pur confermando la squalifica internazionale dell'atletica russa, ribadita nei giorni scorsi dal Consiglio della Iaaf, il Comitato olimpico internazionale non esclude che i singoli atleti della Russia così come del Kenya possano partecipare ai Giochi di quest'estate e gareggiare sotto la bandiera del loro paese se dimostreranno di essere puliti.
In un documento approvato all'unanimità nel corso del summit di Losanna, cui hanno partecipato i rappresentanti del Cio, delle Federazioni internazionali e dei Comitati olimpici, viene sottolineato che "la presunzione di innocenza degli atleti" russi e keniani è "fortemente in discussione" dopo che la Wada ha dichiarato non conformi i due paesi.
"Di conseguenza - si legge nella nota - ogni federazione internazionale dovrà prendere una decisione sull'eleggibilità di tali atleti su base individuale per garantire parità di condizioni nelle loro discipline". Il Cio spiega poi che "l'assenza di un test antidoping positivo a livello nazionale non dovrebbe essere considerato sufficiente dalle federazioni internazionali".
In pratica, come evidenziato dal Cio, ciascuna federazione internazionale dovrà "prendere in considerazione altri sistemi di test antidoping affidabili in aggiunta a quelli effettuati a livello nazionale ".
Il Comitato olimpico internazionale ricorda che "né il Cio, né le federazioni internazionali, né i Comitati olimpici nazionali hanno pieno potere discrezionale" in merito alla possibile esclusione degli atleti dopati dalle Olimpiadi. Un principio, viene evidenziato, "applicato dal Tas quando ha dichiarato nulla una norma che avrebbe escluso gli atleti dopati dalla prossima edizione dei Giochi (la regola Osaka)".
Il Cio invita tuttavia le federazioni e i Comitati olimpici "a compiere tutti gli sforzi per tenere alla larga da Rio gli atleti dopati" e a "non sanzionare solo gli atleti dopati ma anche i loro allenatori, i dirigenti, i medici e qualsiasi altra persona coinvolta".
Alla Wada, l'agenzia mondiale antidoping, viene infine chiesto di convocare una "conferenza mondiale straordinaria sul doping" nel 2017 nel corso della quale valutare anche la proposta già avallata dal movimento olimpico di "rendere l'intero sistema antidoping indipendente dalle organizzazioni sportive".
TAS - La Federazione russa di atletica intanto presenterà ricorso al Tas di Losanna contro l'esclusione dalle competizioni internazionali, comprese le Olimpiadi di quest'estate a Rio de Janeiro. Lo ha annunciato il presidente del Comitato olimpico russo, Alexander Zhukov, oggi a Losanna.
"La Russia non boicotterà le Olimpiadi" di Rio, ma "valuterà la possibilità di fare causa alla Iaaf (la federazione internazionale di atletica, ndr)". A dirlo è il presidente del Comitato olimpico russo, Alexander Zhukov, all'agenzia Tass.
MALAGO' - "Se serve a fare chiarezza e pulizia lo riteniamo un fatto giusto e positivo. E' anche vero che tanti atleti hanno barato ma ce ne sono anche altri a posto e penso che la stessa cosa bisogna farla nei confronti di tutti e parlo di Paesi e Federazioni perché se no si rischia di diventare poco credibili". E' il pensiero del presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito all'esclusione dell'atletica russa decisa dalla Iaaf dai prossimi Giochi di Rio 2016. "Mentre il Comitato esecutivo della Iaaf prendeva questa decisione all'unanimità io ero in Russia nella delegazione con il premier e ovviamente c'era delusione e imbarazzo -aggiunge il numero uno dello sport italiano ai microfoni di Sky Sport da Torino-. In questa vicenda noi siamo solo testimoni ma in Italia quando si parla di doping siamo i primi della classe e non facciamo sconti a nessuno".