Il presidente della Federboxe: "L'interlocutore che deve parlare con il Cio è il Comitato Olimpico"
Angela Carini è tranquilla prima del match in programma domani contro l'algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024. La federboxe nn si espone sulla vicenda dell'atleta africana, esclusa dagli ultimi Mondiali per livelli eccessivi di testosterone e ammessa ai Giochi dal Cio.
"Sul caso Carini, con prudenza e responsabilità istituzionale, sto lasciando fare al Coni, l'interlocutore che deve parlare con il Cio è il Comitato Olimpico. Io mi sono espresso sul discorso dei giudizi arbitrali, non ne potevo fare a meno. Su questa procedura, che è oggetto del Cio, con cui io non posso colloquiare direttamente, ho lasciato fare al Coni, le comunicazioni. So che ha già avanzato richiesta di quesiti e siamo in attesa che risponda", dice il presidente della Federboxe Flavio D'Ambrosi all'Adnkronos.
La vicenda diventa un caso anche a livello politico, con interventi di esponenti del governo. Come vive queste ore Angela Carini? "L'atleta non l'ho sentita ma non è preoccupata, deve fare il suo match e vedremo. La stampa, gli appassionati dovranno giudicare. E' un caso particolare e ci sono persone che in quel contesto dovranno saper far rispettare principi, valori e regole della carta olimpica che credo siano sempre rispettati. L'arbitraggio speriamo sia equo? Purtroppo non so più dire niente su questo tema, anche scherma e judo a Parigi hanno sollevato molte perplessità", aggiunge D'Ambrosi.