
Conferenza stampa a Bruxelles per i primi cento giorni del nuovo mandato
"Costruiremo un'Unione Europa più forte, prospera e sicura". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa per i primi cento giorni del nuovo mandato, spiegando che il piano ReArmEu "può essere il fondamento di un'Unione europea della difesa. Porteremo avanti il piano Rearm Europe con tutta la nostra forza", afferma.
"L'idea alla base" del piano, continua, è che "dobbiamo liberare tutto il nostro potenziale, di fronte a minacce concrete. E se possiamo collaborare con altri Paesi che la pensano come noi, come il Regno Unito, la Norvegia o il Canada, il potenziale sarà ancora maggiore".
Per von der Leyen "la forza economica e il piano europeo di riarmo sono due facce della stessa medaglia. Il potenziale economico e innovativo dell'Europa è un vantaggio per la sua sicurezza, ma anche viceversa". Perché, aggiunge, "gli sforzi di difesa dell'Europa possono dare un impulso massiccio a un mercato unico più competitivo nel medio e nel lungo termine. I prossimi ingenti investimenti nella nuova generazione di equipaggiamento militare e nell'iinfrastruttura di sicurezza in Europa possono innescare un potente vento favorevole per settori importanti".
Basti pensare , continua, "all'accelerazione della digitalizzazione e alla modernizzazione delle reti di trasporto. O alle applicazioni di Ia, all'informatica quantistica, alla comunicazione sicura, a tecnologie chiave come le reti satellitari, i veicoli autonomi, la robotica. Tutto questo - ha concluso - è importante, da un lato, per la difesa dell'Europa, ma è altrettanto importante per la competitività dell'Europa".
Il nuovo strumento da 150 mld di euro di prestiti volto a promuovere gli acquisti comuni di armamenti nell'ambito del piano ReArmEu "si chiamerà Safe, Security Action For Europe", afferma poi von der Leyen rispondendo, in conferenza stampa a Bruxelles, in merito alle critiche arrivate da più parti, anche dal governo italiano, al nome dato al piano per riarmare l'Europa.
Von der Leyen ha poi annunciato che nelle prossime settimane convocherà un "collegio di sicurezza", che "includerà tutti i commissari europei", perché "quasi ogni materia può essere" di interesse sotto il profilo della difesa comune.
"Quattro anni fa - continua - abbiamo visto che le scorte di gas non si riempivano" come avrebbero dovuto, "ma non abbiamo tratto le giuste conclusioni. Era l'inizio di un attacco ibrido della Russia al settore energetico europeo, per costringerci a non sostenere l'Ucraina". Il collegio di sicurezza "si riunirà a tempo debito, non posso dire la data precisa. Sarà convenuto più spesso di quanto non sarebbe stato convocato 4 anni fa. E' importante che abbiamo briefing regolari dai servizi di sicurezza competenti, per rimanere aggiornati" sulla situazione, conclude.
Per quanto riguarda l'Ucraina, come Ue "dobbiamo assicurarci che sia in una posizione tale da poter continuare a combattere, finché non avremo raggiunto una pace giusta e duratura". "Con un nuovo strumento - ribadisce - gli Stati membri possono contribuire a iniziative, ad esempio, come quella danese o quella ceca, ma possono anche procurarsi" capacità militari da trasferire poi "all'Ucraina, ad esempio", conclude.
Von der Leyen sottolinea che avere accordi commerciali con partner "di fiducia" è "essenziale" per evitare "dipendenze eccessive" e "ricatti". "Fin dal primo giorno - afferma facendo il bilancio dei primi cento giorni del suo secondo mandato - ci siamo impegnati a costruire nuove partnership e a rafforzare quelle vecchie con Paesi e regioni, grandi e piccole. Abbiamo stretto accordi epocali con la Svizzera, con il Messico e con il Mercosur". "Con il Mercosur, abbiamo ottenuto un'importante svolta nei negoziati - aggiunge - che duravano da oltre due decenni: abbiamo creato un mercato per i consumatori di 700 milioni di persone, proteggendo al contempo i settori vulnerabili. Abbiamo riacceso i colloqui commerciali con la Malaysia. Siamo impegnati con i Paesi Caricom (la Comunità degli Stati caraibici, ndr). E in India, la più grande democrazia del mondo, che ho visitato la scorsa settimana con il collegio dei commissari".
Con il Subcontinente, prosegue, "abbiamo approfondito la cooperazione sul commercio, sulla tecnologia e sull'innovazione - o concordato con il primo ministro Narendra Modi di puntare alla conclusione dell'accordo di libero scambio entro quest'anno. Quindi, per me, creare queste partnership è essenziale, perché abbiamo imparato a nostre spese che rifornirci di prodotti di cui abbiamo bisogno da partner di cui ci fidiamo è il modo migliore per evitare dipendenze eccessive o vulnerabilità e ricatti. Questo è il modo migliore per costruire economie forti", conclude.
Con il presidente degli Usa Donald Trump "ci siamo già incontrati" alla fine del suo primo mandato. Dopo la sua rielezione, "abbiamo avuto una telefonata, abbiamo parlato nella videoconferenza del G7 e ci incontreremo quando sarà arrivato il momento. Questo è lo stato delle cose", dice la presidente della Commissione Europea.