L'artista racconta la performance al Festival: "Volevo essere una donna-spettacolo"
Elodie e la performance esplosiva di Sanremo 2021. "Oggi mi sento figa e mi sento anche bambina. Mi sento fragile e allo stesso tempo potente. Volevo farmi conoscere, raccontare la mia storia e farmi un regalo". L'artista commenta così sul Corriere della Sera la propria presenza al Festival, che ha acceso la seconda serata, dal duetto con Fiorello al finale autobiografico. "Volevo fare uno spettacolo tv, una performance di quelle che non si vedono più, volevo essere una donna-spettacolo - afferma - Mi sono riguardata ore di video su YouTube e quando ho visto la Carrà, star internazionale che ha sempre mantenuto un carattere italiano, è stato il punto di partenza. Avevo paura di cadere nel ridicolo o di passare per presuntuosa, la linea è sottile".
"Mai ballato così nei miei spettacoli - prosegue Elodie - però quando facevo la cubista sì. È stato utile". Passa poi a parlare della scuola, non terminata e che intende riprendere, ma anche di quando, a 20 anni aveva deciso di lasciare la musica, perché “era andato male un provino aXFactor e non credevo nel mio potenziale. Pensavo avessero ragione quelli che dicevano che non funzionavo. Avevo lasciato Roma per Lecce e facevo la cubista. Quando sentivo le vocalist rosicavo: non stavo seguendo la mia passione. Una sera in un locale parte “Ain’t No Sunshine” e mi metto a cantarla in un angolino. Mi nota Mauro Tre che mi propone di lavorare insieme. Con lui ho scoperto che il jazz non è snob. La vita è anche la fortuna di certi incontri: lui, Maria De Filippi, il team con cui lavoro adesso”.
"Dopo il primo Sanremo, quello del 2017, non ero contenta - conclude - Recitavo una parte, mi presentavo come una donna ed ero una ragazzetta. Ero infelice: volevo fare cose fresche invece sembravo una bambolina. Mi coprivo quando avrei preferito far vedere le gambe per mostrare la mia forza. Non accettavo che mi avessero rubato infanzia e adolescenza. Sono diventata adulta prima del dovuto e infatti adesso ho molti lati infantili per compensare. Ho raccontato una storia a lieto fine. Spero che altri in quelle stesse situazioni possano pensare: se stringo i denti le cose possono cambiare. Mi rodeva il culo quando facevo la doccia fredda, non la dimentico, è parte del mio carattere. Ma non mollavo. Uscita dal bagno mi preparavo per bene per andare a scuola. Sono orgogliosa della mia storia e delle mie origini. Ho chiuso il capitolo spero di non doverne parlare più”.