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Musica: i 'Pianeti' su cui vola Ultimo nel disco di esordio, dal 6 ottobre

'Pianeti', di  Ultimo
'Pianeti', di Ultimo
28 settembre 2017 | 12.09
LETTURA: 6 minuti

Il 6 ottobre esce 'Pianeti', l'album di esordio di Ultimo, al secolo Niccolò Moriconi, classe '96, vincitore del contest 'One Shot Game 2016 MI-Edition', giovane musicista appartenente alla scuderia di Honiro, una delle label indipendente più attive nel panorama hip hop italiano, che ha nel suo cast artisti quali Briga, Mostro, Sercho, Schiva. Il disco sarà in pre-order da domani, 29 settembre, con instant gratification del singolo 'Pianeti'. Il disco sarà disponibile nei digital stores (distr. Believe Digital) e in copia fisica ordinabile nello store www.honiro.bigcartel.com

"In questo disco - racconta l'artista - ci sono più cose che avrei voluto vivere che cose che ho vissuto ed il bello è proprio qui: la musica è amica della fantasia, ed io le porto sempre in tasca con me. Non credere a niente che non sia fantasia. Il mondo è un posto misero se lo guardi con gli occhi di tutti. Distinguiti, vola alto - sprona Ultimo - Ognuno di noi ha passato, passa e passerà momenti in cui guardandosi allo specchio non vedrà altro che una persona, ed è in quel momento che tu devi prendere in mano un sasso e trasformarlo con la fantasia in un pianeta".

Così Ultimo racconta alcune canzoni del suo album d'esordio. 'Chiave': la prima è sempre la prima. Non è una scelta casuale che il disco inizi con lei. Ricordo ancora quando entrai per la prima volta in studio da Yoshimitsu e Manusso e dissi "voglio esordire con questa. Mi piace pensarla più come un inno che come un brano...La chiave è un simbolo magico: apre e chiude ogni cosa. Quando ho iniziato questo percorso mi sono detto 'con questa devo aprirmi il destino. Ho sempre appesa al collo una chiave, apre la testa ad ogni rivale...".

'Il capolavoro': "nasce in uno stupido pomeriggio di agosto - dice Ultimo - . È l'unico brano del disco in cui la musica l'ho scritta insieme ad un altro musicista.. Un giorno Yoshi mi inviò una nota vocale su whatsapp e dopo 15 minuti gli rinviai il brano finito. Il titolo può ingannare, può far pensare alla canzone perfetta... invece è tutt'altro; nel testo io ammetto che lei era la sola nota che riusciva a far uscire da me il capolavoro che ho dentro, e che ora sembra non appartenermi più. È una nostalgia che mi porto dentro di quello che ero, che eravamo insieme... quando tutto sembrava troppo più facile di ora".

'Pianeti': "il singolo dell'album. Il titolo dell'album. Molti di voi mi hanno chiesto il perché di questa scelta... Io sono un sognatore, da sempre... e non ho mai voluto perdere la mia voglia di evadere. Mi spiego meglio. A me il mondo sta stretto, è un posto pieno di convinzioni inutili che la maggior parte della gente indossa. Io no, o almeno utopisticamente parlando, cerco di convincermi che sono il più lontano possibile dalla realtà. Non c'è stato giorno che Dio ha creato in cui non mi sono perso nella fantasia. L'amore si sa, c'è chi non lo dice, ma si sa, è il motore di tutto... e quando mi sono ritrovato a non riuscire a mostrarlo come volevo, e che non veniva recepito come io volevo, ho deciso di scrivere una canzone sull'attesa (come anche il video stupendo di Emanuele Pisano può confermare). Ho scelto di non scegliere. Sapendo che almeno nella fantasia, quello che nel mondo è un semplice sasso, io posso trasformarlo in un pianeta".

'Mille universi': "incomprensione e rabbia. E' la canzone più cruda del disco. Un viaggio nella consapevolezza di non riuscire più a controllare le cose. Lo scrissi un anno fa dopo aver terminato un discorso con uno dei tanti giullari che si spacciano per artisti e poi passa le giornate a capire come rimorchiare qualche ragazzina sui social. Ricordo che mi diede un fastidio tale da volergli spaccare la birra in testa. Si vantava di stronzate come i seguaci su Instagram, modi infimi su come arrivare ad essere più popolare, come rubare idee di qua e di la, e tutto con l'aria da superiore di chi pensa di essere davvero convinto di esistere. Tornai a casa e come prima frase mi uscì spontanea 'a me serve di più di un telefono nuovo'... doveva essere chiaro quello che non volevo".

'Sabbia': "nella track-list è subito dopo 'mille universi' e non è un caso. Hanno molto in comune. In entrambi i pezzi esterno una difficoltà ad associarmi alle cose e alle persone; con la differenza che in 'Sabbia' mi esprimo al futuro sperando che le cose cambino ('voglio che un giorno si sappia...') Mi piace pensarla come una canzone contro la resa. Perché tutti noi infondo siamo granelli che riempiono una spiaggia... e tutti noi abbiamo la possibilità di essere distinguerci, ognuno di noi resta unico se lo vuole".

'Racconterò di te': questo brano così come 'Giusy', racconta Ultimo,"sono gli unici che ho scritto quando avevo 16 anni. Ero appena tornato da Cracovia e anche ora il solo ripensare a quel viaggio mi sta provocando una nostalgia incolmabile. Vivevo la mia prima relazione con una ragazza e quando tornai mi accorsi che per sempre qualcosa sarebbe cambiato... ma l'amore in quel caso fu solo un odore da inseguire per arrivare ad altro; infatti iniziai a scrivere d'amore per poi arrivare a parlare di qualsiasi cosa in quel momento mi faceva sentire vuoto. Avevo solo voglia di immaginare la mia vita tra vent'anni, e sapere quali fossero le cose che avrei voluto raccontare".

'Giusy': "un manifesto sulla fragilità femminile, che da sempre mi affascina. La cosa assurda che mi succede con questo pezzo è che l'ho scritto a 16 anni ma ogni volta che lo ascolto scopro in quello che dico nuove sfaccettature, ed è l'unico brano in cui trovo forza. Tante volte mi viene chiesto: 'ma cosa provi quando ascolti i tuoi brani?' Io rispondo che se li ascolto è per aggiustare dettagli tecnici o perché voglio cambiare qualcosa... con Giusy no, lei mi dà forza nella vita quando sono giù, trovo nelle mie parole forza per me, e non c'è cosa più intima musicalmente parlando... che anche se le cose vanno male e se la vita si ribella, io posso sempre ribellarmi più di lei". Mancano ancora sette pezzi per completare i 'Pianeti' di Ultimo e una sola settimana per conoscerli a fondo.

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