“L’ipoacusia rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del declino cognitivo nei soggetti adulti. Attualmente non esistono terapie per la demenza e per il declino cognitivo e di conseguenza ci stiamo concentrando sulla valutazione di rischio modificabili. La letteratura scientifica illustra dati che evidenziano che trattare un soggetto adulto con una perdita uditiva, attraverso un apparecchio acustico, permette di migliorare le sue capacità cognitive, riuscendo a contrastare questo problema che rappresenta e rappresenterà la principale causa di morte per i prossimi venti anni”. Così il Professore Ordinario ORL Università di Bari “Aldo Moro”, Nicola Quaranta, a margine del 108esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, tenutosi presso il Convention Center La Nuvola di Roma.