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Premio ASI Sport&Cultura: vince la Nazionale di Coppa Davis. Volandri premiato da Pietrangeli

Premio ASI Sport&Cultura: vince la Nazionale di Coppa Davis. Volandri premiato da Pietrangeli
18 dicembre 2023 | 11.26
LETTURA: 12 minuti

Matteo Arnaldi, Simone Bolelli, Lorenzo Musetti, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego: questi i nomi dei campioni che hanno riportato la Coppa Davis in Italia dopo quarantasette anni. Il torneo, intitolato al tennista statunitense Dwight Filley Davis che nel 1899 ne progettò la formula iniziale, torna nel nostro Paese. Il capitano della truppa Azzurra è Filippo Volandri. Sarà lui a portare anche questo riconoscimento ai suoi ragazzi.

Matteo Arnaldi, Simone Bolelli, Lorenzo Musetti, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego: questi i nomi dei campioni che hanno riportato la Coppa Davis in Italia dopo quarantasette anni. Il torneo, intitolato al tennista statunitense Dwight Filley Davis che nel 1899 ne progettò la formula iniziale, torna nel nostro Paese. Il capitano della truppa Azzurra è Filippo Volandri. Sarà lui a portare anche questo riconoscimento ai suoi ragazzi.

È la squadra della Davis a vincere la sezione “Atleta dell’Anno Carlo Pedersoli” del Premio ASI Sport&Cultura.

Il giusto tributo al tennis italiano

La sala è in piedi per il giusto tributo al tennis italiano. A premiare Volandri una leggenda che il tennis italiano lo incarna pienamente: capitano della Davis vinta dall’Italia nel 1976 in Cile, ha fatto la storia di questo sport con le sue vittorie e il suo gioco unico al Mondo. Ha vinto due volte il Roland Garros, in singolo e in doppio, 11 tornei in totale del circuito maggiore, è stato numero 3 al Mondo nel 1959. Nel palmares ha anche un Bronzo olimpico e con la Davis ha un legame straordinario, tanto da essere ancora oggi il giocatore ad aver disputato più incontri in assoluto al Mondo, 164, e ad aver vinto più incontri, 78 nel singolare e 42 nel doppio… è Nicola Pietrangeli: ed è proprio lui a salire sul palco per premiare Volandri. “A distanza di tanti anni capisco ancora cosa vuol dire sollevare quella coppa. Il tennis non è uno sport qualunque, è in assoluto il più difficile, quindi, è un’esperienza straordinaria quella di vincere un trofeo così importante”. Risponde Filippo Volandri, sorridente: “Ci siamo resi conto nelle settimane successive di cosa abbiamo fatto: tutta Italia ci ha guardato. È stata una vittoria sociale, in un momento storico complicato abbiamo regalato un sorriso agli italiani. Tutti hanno sofferto insieme a noi e poi gioito per noi. Ricevere questo premio da Nicola Pietrangeli è significativo: un emozionante passaggio di consegne”.

Italo Cucci: “Stavolta ho vinto anche io”

A sintetizzare il senso profondo di questa vittoria è il decano del giornalismo Italo Cucci: “Uno di quei prodigiosi eventi che ho archiviato con una nota speciale: ‘Stavolta ho vinto anch’io’. È storia: quarantasette anni fa l’impresa di Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli a Santiago del Cile fu possibile perché Andreotti e Onesti decisero di far partecipare l’Italia alla finale contro la volontà degli intellettuali e dei baroni dell’informazione. Io feci la mia parte, con successo, battagliando per lo sport che ferma le guerre e le ingiustizie, non arretrando, come sembra che capiterà ai prossimi Giochi di Parigi. E anche quando celebrai lo storico evento sulle pagine del Guerin Sportivo ero solo con i miei lettori mentre i grandi media erano in lutto. Per questo alla semplice gioia di Volandri posso opporre, oggi, proponendo fatti non chiacchiere, il ricordo di quel 19 dicembre del 1976 dell’altro grande capitano – IL CAPITANO – Nicola Pietrangeli che tornato a Roma come un pellegrino qualsiasi disse: «La vittoria? Quale vittoria? Noi partimmo e tornammo sempre scortati dai carabinieri. A casa ho una foto grande del nostro arrivo a Roma con la Coppa, quando la mostro, dico che per me quella è la più grande vergogna italiana». Come se nulla fosse successo, i disfattisti nazionali avevano deciso di boicottare anche la notizia. La Rai non c’era, a Santiago, i match non furono trasmessi in diretta, c’era solo il grande Mario Giobbe che faceva la radio”.

Il logo del Trentennale

Il logo del Trentennale di ASI, il segno dell’infinito che va a formare il numero 30. Si apre così la 18^ edizione del “Premio ‘ASI Sport&Cultura”, al Salone d’Onore del CONI e che ha visto ancora una volta ASI organizzatrice di una serata all’insegna di sport, passione e solidarietà. Un premio emozionante, presentato dalla conduttrice della Domenica Sportiva Simona Rolandi, che ha alternato momenti istituzionali a quelli sportivi.

Claudio Barbaro: “ASI, radici antiche”

“È questo un premio che vuole esaltare i valori dello sport e che racconta l’impegno di un Ente che sta per tagliare il traguardo dei 30 anni di vita”, ha spiegato Claudio Barbaro che in un ‘a tu per tu’ con il Direttore di RAI Sport Jacopo Volpi, ha raccontato le origini dell’Ente, il cammino percorso e le aspettative per il futuro. Un racconto interrotto dal breve ricordo di Gabriella Dorio, mezzofondista italiana, campionessa olimpica dei 1500 metri piani a Los Angeles 1984 che, cresciuta con il Centro Nazionale Sportivo Fiamma, ha raccontato come le origini di ASI siano ancora più lontane e trent’anni siano “solo” il traguardo più recente di un Ente che affonda le sue radici in un lontano passato. Gradita sorpresa anche quella di Yuri Chechi che oggi, così come Luigi Busà e altri campioni, fanno formazione con ASI.

La presenza del Direttore di RAI Sport e della conduttrice della Domenica Sportiva, è stata l’occasione anche per parlare dei settant’anni della Domenica Sportiva: un altro momento intimo e suggestivo di un premio denso di emozioni, ricordi e storie da raccontare. “La Domenica Sportiva, quella trasmissione che potrebbe sembrare uguale a tutte le altre fino a che non hai la fortuna di poterla condurre. Entri a Corso Sempione, non devi neanche fare un piano di scale per cominciare a sentire l’odore forte della storia della televisione”: così aveva scritto Jacopo Volpi in un articolo di uno speciale sul Corsport in preparazione dell’evento ASI. “Eh si, la prima puntata sperimentale, nel lontano 1953 fu proprio dedicata allo sport. Tre servizi tre, una sigla in testa ed una breve in coda. Niente studio, così si andò avanti per tanti anni fino a quando una mente lungimirante pensò che la sera, un salotto dello sport domenicale, nell’Italia degli anni Sessanta con RAI 1, ci sarebbe stata proprio bene. Un conduttore d’altissimo livello, probabilmente il migliore in assoluto, l’irraggiungibile Enzo Tortora. Giornalisti che tornavano di corsa con le famose “pizze”, i filmati che dovevano essere sviluppati a tempo di record. Naturalmente solo le partite più importanti, le altre verranno piano piano negli anni. Alla Domenica Sportiva venivano ospiti tutti i migliori, era considerata un punto d’arrivo, una specie di consacrazione”.

I vincitori dell’edizione 2023 e il grande successo mediatico

Cinque sono le sezioni in gara per altrettante categorie, più un riconoscimento speciale sostenuto da Enel X. A fianco del premio il Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il CONI, Sport e Salute, il Comitato Paralimpico Italiano, la Regione Lazio, il Consiglio Regionale del Lazio, Roma Capitale. Con loro anche ANCI, ANICA, l’Istituto per il Credito Sportivo. Enel X, We Sport Up. Media partner il Corriere dello Sport-Stadio. Fortissimo il rilievo mediatico alla manifestazione segnale di una attenzione della stampa su un premio che racconta storie di vita ed esalta i valori dello sport in tutte le sue forme. ➪ https://www.asinazionale.it/rassegna-stampa/sportcultura-2023/

Premio Innovazione tecnologica . Il premio “Innovazione tecnologica” è stato vinto da Eathlon, la cui missione è quella di combinare scienza e tecnologia avanzata per fornire un servizio su misura finalizzato alla realizzazione di soluzioni nutrizionali digitali personalizzate per gli sportivi. A ritirare il riconoscimento è Federico Smanio, Ceo di Wylab/Wesport app.

 

Premio Atleta dell’anno “Carlo Pedersoli” . La Nazionale italiana di tennis vincitrice della Coppa Davis si è aggiudicata il premio “Atleta dell’anno” intitolato a Carlo Pedersoli, in quanto capace di un’epica impresa che ha regalato a tutti gli italiani alcune tra le più forti emozioni della storia dello sport degli ultimi decenni. A ritirare a nome dei suoi ragazzi è il capitano non giocatore Filippo Volandri e a consegnare il premio, con la figlia di Carlo Pedersoli, Cristiana, il campione di tutti i tempi Nicola Pietrangeli.

 

Premio Media “Gian Piero Galeazzi” . Il “Premio Media”, intitolato alla memoria di Gian Piero Galeazzi e che vede il Corriere dello Sport in prima fila nelle scelte dei candidati alla vittoria, è andato a Paolo Pizzo, lo spadista due volte campione del Mondo e Argento olimpico a Rio de Janeiro 2016 nella prova a squadra, che da ragazzo ha sconfitto un tumore al cervello riscattandosi nella vita grazie allo sport. La sua è una storia da film, e infatti il 24 settembre scorso, su Rai 1, davanti a tre milioni di spettatori e con un 17.5% di share, viene trasmessa “La stoccata vincente” film tv ispirato all’omonimo libro autobiografico. Una sorpresa per Pizzo. A premiarlo, insieme con il figlio di Gian Piero Galeazzi, Gianluca, è la moglie Lavinia Bonessio accompagnata dalle figlie. Un amore nato in palestra: lei è stata affermata pentathleta. “Ringrazio l’ASI per questo riconoscimento che per me è qualcosa di grandioso”, ha detto commosso Pizzo. “Ho cercato di fare tutto bene fin da piccolino nello sport, e ciò che mi è accaduto non ha fatto altro che rafforzarmi e crederci ancora di più nel mio sogno, quello di vincere un titolo mondiale… e alla fine ne ho vinti due!”.

 

Premio ICS Impiantistica sportiva. A prendere il prestigioso riconoscimento, – conteso da tutte le Amministrazioni Comunali, Provinciali e Regionali – è la Regione Lombardia, che ha sostenuto il piano di investimenti per il rilancio degli impianti sciistici di Colere. A ritirare il premio è l’Amministratore Delegato di RSI Srl, che gestisce gli impianti di colere, Silvio Rossi. Consegna Beniamino Quintieri, neo-presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo.

 

Premio Enel X sostenibilità nello sport. Un riconoscimento che guarda al futuro e all’ambiente. Con cappotto termico, impianto fotovoltaico e alte soluzioni energetiche, oltre a curati criteri di accessibilità, Link Fitness, un innovativo e sostenibile centro fitness di Firenze, guadagna il premio 2023 che viene ritirato dal titolare Maurizio Bottoni. Consegna il premio Francesca Gostinelli, Ceo Di Enel X–Global Retail.

 

Premio Gesto Etico “Fabrizio Quattrocchi”. Se lo aggiudica la Fairplay School, ‘un’associazione sportiva che promuove la totale accessibilità allo sport per i bambini. La storia per la quale ha vinto il premio è quella di Al Bdeiwi Diya Talal. Siriano, a cinque anni calpesta una bomba inesplosa che gli causerà l’amputazione di un arto. Fairplay School, con Luca Zavatti e Marco Ghirotto, co-fondatori, lo avviano e lo incoraggiano alla pratica sportiva. Oggi Al Bdeiwi Diya Talal gioca nella Roma Calcio amputati, affiliata all’Academy dell’A.S. Roma. A premiare, il Vicepresidente vicario di ASI, Bruno Campanile. Sul palco anche Ruggero Alcanterini Presidente del Comitato Nazionale Fair Play: lui ha suggerito la storia di Diya.

Premio Gesto etico ex aequo a Sofia Bergo, canoista di 15 anni di Gavello, un piccolo comune in provincia di Rovigo che nel maggio scorso, impegnata sul suo K1 nella Water marathon, una discesa di 20 chilometri, nelle battute finali, quando era in piena corsa per una medaglia, si è fermata a soccorrere un’avversaria, Gioia Bortolotto, che poi l’ha preceduta sul podio. Lo consegna il Vicepresidente di ASI Giacomo Labarbuta.

 

Le premiazioni nel cuore del Foro Italico

Da alcuni anni il Premio Sport&Cultura ha scelto come sede stabile la città dello sport per antonomasia a Roma e in Italia, il Foro Italico. Quest’anno abbiamo celebrato il cuore di questa città, il suo impianto più iconico, lo Stadio Olimpico. Compie 70 anni e fu inaugurato nel 1953 con la partita di calcio Italia-Ungheria. A raccontare la sua storia e la capacità dell’Olimpico e di tutto il Foro di rimodularsi a seconda dell’evento da ospitare, è l’Amministratore Delegato di Sport e Salute, Diego Nepi, un uomo di grandi idee a servizio dello sport, insieme con il nostro Coordinatore della comunicazione, Fabio Argentini autore nel 2012 del libro “Foro Italico, città dello sport tra passato, presente e futuro”, realizzato dal Dipartimento Sport di Roma Capitale guidato dal Delegato alle Politiche Sportive Alessandro Cochi: attraverso una breve galleria fotografica sono state illustrate le quattro versione dello stadio romano. Dal primo invaso con tribune d’erba intorno chiamato “Stadio dei Cipressi” (era il 1933), al primo anello ovoidale in marmo di Carrara con la denominazione di “Stadio Olimpionico” (1937), fino alla versione definitiva dell’impianto datata 1953 con l’aggiunta di due anelli in travertino di Tivoli, lo stesso materiale utilizzato nell’antica Roma: fu ribattezzato “Stadio Olimpico”. Del 1990 il restyling per i Mondiali a Roma. Emozionante il video realizzato per l’occasione dal regista Michelangelo Gratton, autore cinematografico e figlio di Piero Gratton che realizzò il famoso lupetto anni Ottanta della Roma. Così, il tributo allo Stadio Olimpico e a tutto il Foro Italico, è compiuto.

Il Nuoto ieri e oggi

Tra i campioni ospiti della serata, anche Simona Quadarella, reduce dagli Europei in vasca corta di Otopeni, dove ha vinto l’oro nei 400 stile libero e l’argento negli 800 e 1500 sl. Alla nuotatrice romana, l’ASI ha assegnato un riconoscimento speciale, come speciale è stata la sorpresa di chi il premio lo ha consegnato su un palco tanto importante: la leggenda del nuoto azzurro Novella Calligaris, la prima fra le atlete e gli atleti italiani a vincere una medaglia olimpica nel nuoto e a stabilire un primato mondiale, negli 800 m stile libero. Una leggenda per l’Italia a Sport&Cultura.

C’è anche la storia di un arbitro

A raccontare la sua storia è Manuela Nicolosi, assistente arbitrale. Passaporto italiano ma passione e carriera sviluppata in Francia dove è arrivata fino alla Ligue 1 per spiccare il volo con designazioni internazionali prestigiose: quattro anni fa la finale del Mondiale femminile e a seguire la finale di Supercoppa Europea maschile. Aggiungiamo due Olimpiadi a Rio e Tokyo.

Tante le istituzioni presenti

Padrona di casa nel Salone d’Onore del CONI, il Vicepresidente del Comitato Olimpico Italiano, Silvia Salis: “I valori insiti in questo premio sono quelli che condividiamo, perché integrano lo sport di vertice e lo sport per tutti, premiando chi lo sport lo pratica a qualsiasi livello”. Gli fa eco il Presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli: “È un piacere essere qui, perché un premio allo sport e alla cultura sono quanto di più vicino alla mia filosofia: da sempre dico che lo sport deve essere cultura per far si che questo Paese faccia un vero salto di qualità”. Per Marco Mezzaroma, Presidente di Sport e Salute: “Lo sport è cultura, ma anche salute. Le 12.000 associazioni affiliate all’ASI ci fanno capire il grande lavoro di assoluto valore che fa questo Ente di promozione per la diffusione dello sport tra i cittadini”. Tema quantomai centrale, nelle politiche di sviluppo della pratica motoria, è quello dell’Impiantistica: “Investire nell’impiantistica sportiva – spiega Beniamino Quintieri, Presidente ICS – significa investire anche nel sociale in quanto si favorisce la creazione di strutture sempre più moderne e all’avanguardia e in grado di diventare dei veri centri di socialità per il territorio. Valori che ICS si impegna a rispettare quotidianamente e che incarnano anche quelli del premio Sport&Cultura e di ASI”. Hanno partecipato al premio, tra gli altri, anche Antonio De Caro Presidente ANCI, Pietro Stabile Capo Segreteria Assessore Sport Regione Lazio e Riccardo Viola Presidente CONI Lazio.

Arrivederci al 2024: sarà l’anno dei festeggiamenti del Trentennale di ASI. Un anno che racconterà tanto della storia del nostro Ente.


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