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Scintille sul reddito di cittadinanza

(Fotogramma)
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03 novembre 2018 | 07.38
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Tensione tra gli alleati di governo sul reddito di cittadinanza. Ad accendere la miccia i dubbi sollevati ieri dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, secondo cui il reddito di cittadinanza "ha complicazioni attuative non indifferenti". "Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso", ha sottolineato Giorgetti nel libro di Bruno Vespa 'Rivoluzione' in uscita il 7 novembre. Parole che non sono passate inosservate, scatenando a stretto giro la replica del premier Conte, secondo cui invece le risorse per il provvedimento sono disponibili e quindi il reddito di cittadinanza andrà a buon fine.

Sulle ricostruzioni circa le coperture sul reddito di cittadinanza, "c'è la libertà di stampa", ha tagliato corto il presidente del Consiglio, sottolineando che "quello che conta è quello che scrive il governo". "Le cifre le facciamo noi - ha rimarcato - avendo contezza dei dati Istat decidendo noi la platea: le altre non contano". "Posso confermare che ci sono le risorse sia per finanziare il reddito di cittadinanza che vogliamo - ha ribadito Conte - sia per finanziare la riforma della Fornero che abbiamo concepito e progettato".

Anche il vicepremier Luigi Di Maio, in una diretta su Facebook, è intervenuto sulla questione sostenendo che "sui giornali scrivono sciocchezze, in legge di bilancio ci sono i soldi per il reddito di cittadinanza e per 'quota 100'. C'è la ciccia, ovvero i soldi per far funzionare le norme" che introdurranno il reddito di cittadinanza e la riforma della Fornero. "Ci sono circa due mesi per perfezionare tutti i dettagli, in modo che il 2019 possa diventare l'anno del cambiamento", ha sottolineato il ministro del Lavoro, assicurando che il reddito di cittadinanza partirà "tra inizio e fine marzo".

A Di Maio ha fatto eco, sempre via social, il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la democrazia diretta Riccardo Fraccaro. "Le complicazioni nascono quando si prova a insinuare dubbi sui punti inseriti nel contratto, che stiamo portando avanti come maggioranza contro tutto e tutti - ha dichiarato Fraccaro su Facebook - Il governo non arretrerà di un solo millimetro, porteremo a casa uno ad uno tutti i punti del contratto. Chi non è convinto fino in fondo di ciò che facciamo è destinato a ricredersi. Il cambiamento va avanti senza se e senza ma".

Dunque nessun passo indietro sul reddito di cittadinanza, assicurano gli esponenti di governo. Tanto che in serata lo stesso Giorgetti, al termine di un incontro tenutosi a palazzo Chigi con il premier Conte, ha cercato di smorzare i toni. "Siamo al lavoro per risolvere i problemi del paese e siamo sorpresi dalle polemiche inutili e pretestuose - ha fatto sapere il sottosegretario leghista un in comunicato - Il governo va avanti unito con Lega e 5 stelle sulle cose da fare a cominciare dal dossier alluvioni, bilancio", ha rimarcato, sottolineando infine che "con l'Europa discuteremo con tranquillità e con le idee chiare senza arretramenti".

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