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Salvini sotto inchiesta

(Afp)
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26 agosto 2018 | 07.24
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Sequestro di persona, abuso d'ufficio e arresto illegale. Sono i reati per i quali il ministro dell'Interno, Matteo Salvini e il suo capo di gabinetto risultano iscritti nel registro degli indagati. La decisione è stata presa dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, volato ieri a Roma per sentire due dirigenti e alcuni funzionari del Viminale e in serata è arrivata la conferma. Il fascicolo riguarda il mancato sbarco dei 177 migranti soccorsi dalla nave della Guardia costiera Diciotti, bloccata per 5 giorni al porto di Catania. Gli atti dell'inchiesta saranno trasmessi alla competente procura di Palermo che a sua volta li invierà al tribunale per i ministri della stessa città.

La notizia raggiunge Salvini poco prima del suo intervento a Pinzolo. "Ho saputo dieci minuti fa che sono sotto inchiesta per sequestro di persona", ma "è difficile fermarci" annuncia. "La prossima nave in arrivo può fare marcia indietro - avverte il ministro -, mi possono indagare anche per questo ma il limite è stato raggiunto". Salvini non si muove di un millimetro. Anzi, in una diretta Facebook rincara la dose: "Possono arrestare me ma non la voglia di cambiamento di 60 milioni di italiani - aggiunge -. E' incredibile vivere in un Paese dove dieci giorni fa è crollato un ponte sotto il quale sono morte 43 persone e non c'è un indagato e indagano un ministro che difende i confini del Paese. E' una vergogna".

Quindi attacca: "È una vergogna essere indagati per difendere gli italiani serve la riforma della giustizia. Fate più in fretta a smaltire questi processi: non ci si possono mettere tanti anni, non si possono trattenere tanti imprenditori in attesa di giustizia. Faccio affidamento ai tanti magistrati per bene". Poi annuncia che a settembre arriverà "il decreto Sicurezza".

Le parole del leader del Carroccio suscitano subito la reazione dell'Associazione nazionale magistrati, che già ieri pomeriggio aveva parlato di "interferenze" da parte di Salvini nel lavoro della procura di Agrigento, ricordando che "nessun soggetto può sostituirsi ai magistrati". "In questi giorni la Procura della Repubblica di Agrigento sta svolgendo gli accertamenti necessari a verificare se nella delicata vicenda della nave Diciotti siano stati commessi dei reati - ha sottolineato la Giunta esecutiva centrale dell'Anm in una nota - Purtroppo registriamo che, parlando della vicenda, il ministro dell'Interno ha rilasciato dichiarazioni tendenti a orientare lo sviluppo degli accertamenti con riguardo ai soggetti potenzialmente responsabili".

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