Con il referendum sulle riforme ci sarà "una divisione forte tra l'Italia che dice sì e l'Italia che sa solo dire no. E' un grande bivio". Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Firenze, lanciando al teatro Niccolini la campagna per il referendum sulle riforme di metà ottobre. "C'è un'Italia che dice sì che è più forte, scoviamola casa per casa e andiamo a vincere il referendum", ha sottolineato. "Devo chiedervi una mano - ha detto ancora - perché c'è una partita che da solo posso vincere ma non basterebbe. Ho bisogno di voi per vincere la partita più grande, non tanto quella del referendum ma quella per cui c'è un'Italia che dice sì".
"Ho bisogno di 10mila comitati in tutta Italia", ha continuato Renzi . "Il 15 maggio pubblicheremo il modo con cui fare questi comitati, ci saranno mesi e mesi di iniziative in tutta Italia, andremo casa per casa a discutere della riforma", ha spiegato il premier. "I comitati saranno da 10 fino a 50 persone, delle strutture che ricordano i comitati per le primarie - ha proseguito -. Chiedo a ciascuno, sul lavoro, a scuola, alle università, tra gli amici, fuori dai partiti e anche dentro partiti di unire 5-6-10-15 persone, studiare la riforma e poi mettere tutti di fronte a un bivio tra l'Italia che dice sì al futuro e l'Italia che no e solo no". Renzi ha sottolineato: "Questa partita la fate voi, io la posso vincere in tv, nei convegni, girerò come un globetrotter. Ma non siamo noi a vincere questa sfida, è cruciale che ciascuno si prenda un pezzettino di questa sfida".
Per il referendum sulle riforme, ha continuato, ci sarà "una gigantesca campagna casa per casa, porta a porta, via per via per portare gli italiani a votare e scegliere se si vuole rimettere le lancette a due anni fa, all'instabilità di governo e alla politica che chiacchiera, e se si vuole entrare nel futuro con determinazione e a testa alta".
"L'11 o il 12 maggio - ha poi annunciato - votiamo con la fiducia, a naso, la legge sulle unioni civili. Il 25 maggio si vota il Terzo settore, poi c'è la legge sul cinema che è partita, il collegato povertà, la sicurezza urbana e la competività e crescita".
Renzi è stato contestato al suo arrivo al Teatro Niccolini a Firenze da parte di un gruppo di una ventina di ex obbligazionisti della vecchia Banca Etruria. I manifestanti lo hanno accolto scandendo e urlando slogan ed esponendo cartelli, in alcuni dei quali si legge: "rimborsi totali o pioggia di azioni legali" o "rimborsi all'80%, ancora una volta una truffa". Il premier, aprendo l'incontro, ha commentato: "Ad accogliermi ho trovato alcuni che protestavano, diamo il benvenuto anche a loro. Non ho visto il Bargellini (leader del Movimento di lotta per la casa a Firenze, ndr), forse si è svegliato tardi...".
"Quando mi dicono che siamo della lobby delle banche dico che io posso fare al massimo la lobby dei Boy scout", ha detto Renzi. "Ma di cosa stiamo parlando? Noi abbiamo eliminato il meccanismo atroce delle Banche popolari, abbiamo dato garanzie alle Bcc, abbiamo salvato i correntisti di quelle banche che rischiavano di perdere il conto corrente", ha spiegato il premier. "Noi siamo assolutamente trasparenti, abbiamo messo la parola fine a questa vicenda e diciamo: portiamo le banche a dare credito alle Pmi e agli artigiani", ha aggiunto.
Un manifestante è stato colto da malore mentre protestava davanti al Teatro Niccolini. Per soccorrere l'anziano che partecipava al sit-in è stato necessario l'intervento di un'ambulanza del 118. Per tutta la durata dell'intervento di Renzi, i manifestanti in strada hanno scandito slogan contro il governo e il Pd.