"Attendo segnale da Mattarella e Draghi"
"Siamo qui per cercare di abbattere il muro della censura, del silenzio, del bavaglio e dell'omertà che c'è intorno ai referendum sulla giustizia di domenica prossima, che sono un'occasione storica, rivoluzionaria, pacifica di cambiamento. Aspettiamo che tutti dicano qualcosa, a prescindere dal sì o dal no, aspettiamo che il presidente Mattarella, che è garante della Costituzione, e il presidente Draghi, che guida il Governo di questo Paese, ricordino agli italiani la grande capacità di cambiare e di scegliere". Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, a un evento a Milano sui referendum.
"I referendum che possono cambiare tutto nella giustizia dopo 30 anni di attesa sono così preziosi che ci metterò tutto il mio impegno. Attendo un segnale dal Quirinale e da Palazzo Chigi. Nessuno si aspetta che Mattarella e Draghi dicano 'vado a votare sì', ma mi aspetto che il presidente della Repubblica e del Consiglio ricordino che c'è questa possibilità. Che uno voti sì, no o solo alcuni o che stia a casa, l'importante è che la gente sappia", ha continuato.
"Questa congiura del silenzio mi fa pensare che a una certa sinistra convenga continuare a controllare una minoranza della magistratura", ha concluso.
Prosegue intanto lo sciopero della fame per Roberto Calderoli e Irene Testa che oggi hanno anche indirizzato una missiva al Presidente del Consiglio Mario Draghi. La richiesta è esplicita: parlare dei referendum. Appello a Mario Draghi dunque e una massiccia campagna social con l’hashtag #parlatecideiReferendum: così Lega e Partito Radicale intendono scardinare la censura calata sui quesiti referendari il cui voto è previsto il prossimo 12 giugno. Una campagna e un impegno condotti con il coinvolgimento di tutti gli esponenti del partito guidato da Matteo Salvini: sindaci, amministratori regionali, governatori, parlamentari ed europarlamentari.