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Referendum cittadinanza, superate 500.000 firme. Meloni: "Non serve nuova legge"

Forza Italia accelera su ius scholae: giovedì riunione dei gruppi parlamentari azzurri per una pdl. Youtrend: 180mila in 24 ore, spinta dalle regioni del Nord e con una maggiore percentuale di residenti stranieri

Bambini che esultano -
Bambini che esultano - 123RF
24 settembre 2024 | 18.06
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Il referendum sulla cittadinanza ha raggiunto il quorum delle 500mila firme. Sul sito del ministero della Giustizia per la raccolta delle firme digitali sono infatti 502.321 le firme registrate. La raccolta era iniziata lo scorso 6 settembre.

Meloni: "Legge italiana è ottima"

Da New York la presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiude sull'istanza che arriva dal quesito referendario. "Per quel che riguarda la proposta sulla quale sono state raccolte le 500mila firme, e che propone di dimezzare i tempi per l'ottenimento della cittadinanza, io penso che il termine dei 10 anni sia un termine congruo, penso che l'Italia abbia una ottima legge sulla cittadinanza e questo è dimostrato dal fatto che siamo tra le nazioni europee che concede il maggior numero di cittadinanza, dunque non ne ravvedo la necessità. Poi, se c'è un referendum quella è democrazia e decidono gli italiani, io ho sempre grande rispetto di quel che decidono gli italiani". Quanto alla "proposta di Fi sulla cittadinanza non la conosco", taglia corto la premier.

Giovedì riunione Forza Italia per pdl sullo ius scholae

Forza Italia sta accelerando sullo ius scholae. L'appuntamento è per giovedì nella Sala Colletti di Montecitorio. Alle 14.30 si terrà la riunione dei gruppi congiunti di Camera e Senato per mettere a punto la pdl sulla riforma della cittadinanza: ius scholae ma anche riforma per l'accesso allo ius sanguinis e altro. Una volta pronto, il testo della pdl sarà sottoposto a un confronto con gli alleati del centrodestra. Lo riferiscono fonti parlamentari azzurre.

Tajani: "Pdl presentata prima ad alleati, non ci dividiamo"

"Noi presenteremo una nostra proposta di legge complessiva sulla cittadinanza, i nostri gruppi parlamentari si riuniranno nei prossimi giorni per discuterla, poi la presenteremo innanzitutto ai nostri alleati e poi la presenteremo in Parlamento. Ma non ci prestiamo a operazioni politiche sfruttando il tema della cittadinanza, non votiamo emendamenti a sorpresa o risoluzioni presentate qua e là per cercare di dividere la maggioranza. E' una questione seria quella della cittadinanza e non può essere oggetto di giochini parlamentari", chiarisce il vicepremier e ministro agli Affari esteri Antonio Tajani da New York.

L'opposizione: "Italia più avanti di chi la governa"

"Ora non fermiamoci - scrive la segretaria del Pd Elly Schlien su Instagram - continuiamo a firmare per aumentare il sostegno al referendum". Mentre Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra sottolinea come "ancora una volta l'Italia dimostra di essere molto più avanti di chi la governa. Adesso bisogna continuare a firmare - ribadisce anche Fratoianni - anche solo per vedere la destra sempre più in crisi di nervi di fronte a un'Italia che non conoscono e che si rifiutano di vedere".

"Queste 500mila firme sono il segno che c'è una parte del Paese che non ci sta a questo tipo di racconto, che vuole discutere, che vuole dibattere anche di temi come questo, che vuole delle riforme che diano un futuro al Paese, sottolinea da +Europa Riccardo Magi. "Queste 500mila firme - insiste uno dei promotori del referendum - sono il segno della non rassegnazione delle persone e sono anche un grande segno per la democrazia".

Di "una buona notizia per la nostra democrazia" parla anche Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia viva. "Il raggiungimento della soglia delle 500mila firme per il referendum sulla cittadinanza dimostra che, quando la politica si occupa di battaglie di civiltà, argomenti alti, che toccano la vita delle persone, i cittadini si mobilitano in massa. Si tratta di un grande risultato".

"Questo - aggiunge Borghi - è solo il primo passo verso una riforma della cittadinanza che è quanto mai necessaria. Lo strumento referendario sembra essere l’unica via percorribile, stanti la contrarietà della parte più retrograda della maggioranza, e l’insipienza di Forza Italia che, dopo aver annunciato una sua proposta sullo Ius Scholae, si è ritirata in bell’ordine".

Da dove arrivano i voti: l'analisi di Youtrend

"Il Referendum Cittadinanza ha superato il quorum di 500.000 firme online intorno alle 16.15. dopo una giornata di grande afflusso di adesioni, circa 180mila nelle 24 ore precedenti (7.500 all’ora in media, incluse le ore notturne)". E' quanto si legge in un'analisi elaborata da Youtrend.

"Il referendum - si legge - è stato spinto soprattutto dalle regioni settentrionali. L’Emilia-Romagna ha contribuito con 1166 firme ogni 100.000 abitanti. Seguono Piemonte (1061), Lombardia (1059), Lazio (1030) e Toscana (1003). Più tiepide le regioni meridionali, a partire dalla Calabria (473).

Secondo una elaborazione di Youtrend, nelle regioni con una maggiore percentuale di residenti stranieri (Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Toscana sono le quattro con più dell’11% di popolazione straniera) sono arrivate più adesioni al referendum".

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