Il premier: "Investimenti ambiziosi e riforme, piano di portata storica, opportunità che dobbiamo cogliere"
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è “un pacchetto di investimenti molto ambizioso e un pacchetto di riforme” che va a coprire gli anni tra il 2021 e il 2026. “Un’opportunità che dobbiamo cogliere”, in particolare quella della transizione ecologica e digitale. Lo ha rimarcato il premier Mario Draghi, incontrando le Regioni in videoconferenza. Presenti all'incontro la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, il ministro dell'Economia Daniele Franco, la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, il ministro della Salute Roberto Speranza, il ministro della Pa Renato Brunetta, il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini e il ministro per l'Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale Vittorio Colao.
Il piano sul recovery è ambizioso ma le sfide si vincono insieme, “dobbiamo essere consapevoli della portata storica di questo piano, è un’occasione unica” per migliorare le scuole e modernizzare la burocrazia, ha osservato il presidente del Consiglio, “è importantissimo spendere e spendere bene”.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha tre priorità trasversali – 'Giovani', 'Parità di Genere' e 'Sud' - e sei missioni: Digitalizzazione, Transizione Ecologica, Infrastrutture, Istruzione e Ricerca, Inclusione e Coesione e Salute, ha spiegato Draghi.
Nell'incontro con le Regioni, il presidente del Consiglio ha illustrato brevemente due aspetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, soffermando sulla sua governance e le sue principali direttrici. Il modello organizzativo del Pnrr prevede due livelli, strettamente legati tra di loro. La struttura di coordinamento centrale supervisiona l’attuazione del piano ed è responsabile dell’invio delle richieste di pagamento alla Commissione Europea, a seguito del raggiungimento degli obiettivi previsti. Accanto a questa struttura di coordinamento, agiscono una struttura di valutazione e una struttura di controllo.
Le amministrazioni sono invece responsabili dei singoli investimenti e delle singole riforme. Inviano i loro rendiconti alla struttura di coordinamento centrale, per garantire le successive richieste di pagamento alla Commissione Europea. Il governo intende inoltre costituire delle task force locali che aiutino le amministrazioni territoriali a migliorare la loro capacità di investimento e a semplificare le procedure.
La supervisione politica del piano - uno degli elementi centrali del Pnrr - è affidata a un comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio a cui partecipano i ministri competenti.
In questo disegno, ha spiegato Draghi ai governatori, gli enti territoriali hanno dunque quattro funzioni: Regioni ed enti locali hanno la responsabilità attuativa delle misure loro assegnate. Le regioni supervisionano i progetti gestiti dagli enti locali e si assicurano che siano coerenti con le altre politiche regionali di sviluppo. Gli enti territoriali partecipano alle strutture di sorveglianza del piano e contribuiscono alla sua corretta attuazione. Infine, beneficiano degli interventi di assistenza tecnica e di supporto operativo che arrivano dalle task force.
“Molti si chiedono se questo Piano sia in continuità o meno con il precedente: è certamente in continuità in alcune aree dove la discontinuità non aveva nessun motivo di esserci, ed è in forte discontinuità in altre aree”, ha rimarcato il presidente del Consiglio nel corso dell'incontro.
INTERVENTI PER GIOVANI E DONNE - Gli interventi per la coesione e l’inclusione vogliono aiutare in particolare donne e giovani a trovare posti di lavoro dignitosi e ben retribuiti. Dobbiamo rafforzare i servizi per l’impiego, investire nell’apprendistato, promuovere la creazione di imprese femminili, ha spiegato il premier.
PRIORITÀ AIUTO A FASCE PIÙ POVERE - Inoltre, il governo ha come priorità aiutare le fasce più povere della popolazione, spesso le più esposte alla crisi del Covid-19. Quindi nel piano è presente anche un importante intervento di rigenerazione dell’edilizia residenziale pubblica e sociale. Queste misure, insieme al rafforzamento del ruolo dei servizi sociali nazionali e al recupero delle infrastrutture sportive, sono mirate a intervenire sui fenomeni di emarginazione e degrado sociale e ridurre i divari tra le varie aree del Paese, ha rimarcato inoltre il presidente del Consiglio.
SANITA' - Sul fronte della sanità, il piano nazionale di ripresa e resilienza rafforza le strutture e i servizi sanitari di prossimità, che hanno dimostrato gravi carenze durante la pandemia. Interveniamo inoltre per sostituire le tecnologie obsolete negli ospedali, e migliorare i sistemi informativi sanitari, ha detto Draghi.
DIGITALIZZAZIONE - Per quanto riguarda la digitalizzazione, puntiamo a una diffusione capillare della fibra ottica su tutto il territorio e in particolare nel Mezzogiorno, ha detto Draghi. Sosteniamo i settori culturali e creativi del Paese, duramente colpiti dalla pandemia. Ad esempio, vogliamo rendere le imprese del settore turistico più competitive, e permettere loro di digitalizzare i propri servizi, ha spiegato il presidente del Consiglio.
ASILI NIDO, SCUOLE MATERNE E ISTITUTI TECNICI - Nell’ambito della missione “Istruzione e ricerca” potenziamo l’offerta di asili nido e scuole materne, che sono fondamentali per raggiungere una vera parità di genere. Per i giovani, rilanciamo gli istituti di formazione professionale (Its) e ampliamo l’accesso a sussidi, alloggi e sgravi fiscali per i ragazzi meritevoli in condizioni economiche e sociali difficili, ha spiegato ancora il premier. Dobbiamo investire di più in ricerca e sviluppo, ha inoltre osservato il presidente del Consiglio, e incentivare i privati a fare lo stesso, soprattutto in quei contesti, come il Meridione, dove la domanda di innovazione è ancora carente.
AREE TERREMOTATE - Nell’ambito della transizione ecologica, investiamo nella tutela del territorio e delle risorse idriche. In particolare, intendiamo prevenire e contrastare gli effetti del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e accelerare, in maniera decisa, la ricostruzione nelle aree che hanno subito gravi eventi sismici negli ultimi decenni, ha detto il premier.
INFRASTRUTTURE - Per quanto riguarda le infrastrutture, interveniamo nelle ferrovie, e in particolare nell’alta velocità verso il Sud per merci e passeggeri; e nell’alta velocità che collega il Nord all’Europa. Rafforziamo le linee ferroviarie regionali e i nodi metropolitani, con particolare attenzione all’elettrificazione delle linee meridionali e alla modernizzazione delle stazioni ferroviarie, ha spiegato Draghi, illustrando il Piano nazionale di ripresa e resilienza alle Regioni. Il piano per le strade - ha aggiunto - include la manutenzione di numerosi ponti, viadotti e gallerie, ad esempio sulle autostrade A24 e A25 che attraversano l’Italia da Est a Ovest.