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Meloni: "Voglio restare me stessa, per manovra no esercizio provvisorio"

Premier: "Pronti a lavorare anche in giorni festa". Su Pnrr: "Su 55 obiettivi da centrare a noi lasciati 30"

(Foto Fotogramma)
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04 dicembre 2022 | 08.33
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"Voglio restare me stessa. Non voglio che la gente pensi che non sia più la stessa persona in cui crede. Solo perché è diventata presidente del Consiglio ". Ad affermarlo è il premier Giorgia Meloni in un colloquio con La Repubblica. Ed è per questo che, in conferenza stampa, "ho risposto a tono" alle domande dei giornalisti: "Esattamente - sottolinea - come sarebbe accaduto sei mesi fa o sei anni fa perché se c'è una cosa che mi fa perdere la pazienza è la mancanza di rispetto. Io sono orgogliosa di quel che ho fatto nella vita, di come ho costruito il mio percorso dal nulla e non sopporto coloro che ironizzano e pensano di avere a che fare con la ragazzina alla quale poter sempre insegnare qualcosa e da trascinare di tanto in tanto nel fango, basta tirarla giù ed è fatta. Io non mi faccio tirare giù, non lo permetterei a nessuno", dice Meloni.

Manovra

"Davvero siamo pronti a lavorare anche nei giorni di festa pur di approvarla, non ci trascineremo certo fino all'esercizio provvisorio", assicura il premier. "Non era scontato - rileva - mettere su una manovra complessa come questa in poche settimane, sono orgogliosa del risultato raggiunto. La gran parte delle risorse disponibili saranno destinate ad alleviare i contribuenti italiani alle prese col caro bollette".

Pnrr

"Col mio predecessore ho dialogato con grande profitto nella fase di transizione, sono al servizio delle istituzioni e non criticherò mai chi ha ricoperto la carica fino a poche settimane fa. Ma è un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono lasciati 30", evidenzia Meloni. Ma "sono fiduciosa che recupereremo", assicura. "Raffaele Fitto sta portando avanti un ottimo lavoro e bene ha fatto a suonare la sveglia a tutti i centri di spesa. Detto questo, se qualcosa mancasse all'appello non sarebbe colpa nostra", puntualizza. "Sarà inevitabile piuttosto nel 2023 cambiare qualcosa per rendere più celere e più fluida la capacità di utilizzo dei fondi".

Migranti

"Il problema è semplice. L'Europa, come andiamo dicendo da tempo, deve farsi carico del problema perché l'Italia non può più accettare che la selezione la facciano gli scafisti", ribadisce Meloni. "A Macron, col quale ci siamo scambiati dei messaggi dopo la tragedia di Ischia, l'ho anche detto. I 38 migranti accolti Oltralpe non risolvono il problema. Del resto, loro, come i tedeschi e altri, possono davvero decidere alla frontiera chi ha requisiti e chi no all'ingresso, chi può essere utile come manodopera per le aziende e chi no. Da noi, ripeto, la selezione via mare la fanno i trafficanti che gestiscono i barconi. Non è più accettabile. Bisogna fermare questo mercato. L'Italia - insiste - non può essere il solo Paese costretto a pagare il costo delle ondate di migrazione dall'Africa".

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