"L'appartenenza ad una patria va vissuta in modo accogliente. Solo così si può porre un argine a forme di nazionalismo che stanno rinascendo". A sottolinearlo in una intervista al Corriere della Sera è Bernhard Scholz, presidente del Meeting di Rimini. "Per noi l'amore per la propria nazione non può essere disgiunto dall'amore per l'Europa. Nessuno può trovare uno sviluppo adeguato al di fuori del contesto europeo", aggiunge.
Secondo Scholz "i partiti devono tornare a promuovere occasioni di conoscenza e di dibattito. Non si può ridurre tutto a slogan e a singole leadership" ed " è un problema generale. Si tende a semplificare tutto mentre ci troviamo a vivere e lavorare in un mondo mai così complesso. Bisogna abbattere gli steccati e lavorare per il bene comune, lasciando da parte le ideologie". Martedì 24 a Rimini saranno presenti i leader dei principali partiti (da Letta a Conte, da Meloni a Salvini) ed il tema che gli verrà posto, ricorda Scholz, è "'il ruolo dei partiti'. La risposta ci può aiutare a capire come evolverà la democrazia".
Parlerete anche di ius soli e ddl Zan? "Non in modo specifico - risponde - Quanto al primo, noi pensiamo che non ci sia vera integrazione senza formazione e lavoro. Quanto al secondo, il contrasto alle discriminazioni non può mettere a rischio la libertà di opinione". Quale messaggio vorrebbe uscisse dal Meeting? "Una rinnovata attenzione alle giovani generazioni e un invito alla società civile perché non deleghi tutto alla politica e concorra a costruire un futuro migliore", conclude Scholz.