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Manovra 2024, Meloni rinvia a martedì 28 l'incontro con i sindacati

Il vertice convocato per domani in concomitanza con lo sciopero generale proclamato al Nord da Cgil e Uil aveva ricevuto il no dei due segretari generali Landini e Bombardieri

Giorgia Meloni e Maurizio Landini - Fotogramma
Giorgia Meloni e Maurizio Landini - Fotogramma
23 novembre 2023 | 23.03
LETTURA: 3 minuti

Slitta a martedì 28 novembre il confronto tra governo e sindacati sulla manovra di bilancio 2024. In un primo momento il governo aveva convocato Cgil, Cisl e Uil per domani alle 15,30 a Palazzo Chigi ma "in considerazione della richiesta di rinvio fatta pervenire alla Presidenza del Consiglio da alcune confederazioni sindacali, l'incontro con le stesse sul disegno di legge di bilancio è rinviato a martedì 28 novembre alle ore 9.00". Confermato invece l'incontro del governo con le associazioni datoriali.

La disponibilità di Sbarra

Unico sindacato a dare la disponibilità per la giornata di domani era stati il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra: "Saremo presenti come sempre a Palazzo Chigi alla convocazione del premier Meloni portando le nostre richieste di modifica e i miglioramenti da apportare alla manovra economica, rivendicazioni che rimangono alla base della manifestazione della Cisl sabato a Roma", aveva scritto il leader sindacale sui social.

Il no di Landini

Di segno opposto la reazione della Cgil di Maurizio Landini perplesso soprattutto la contemporaneità della convocazione con lo sciopero generale proclamato per domani i nelle Regioni del Nord proprio contro la legge di bilancio. "Non riesco fisicamente ad esserci, vedremo come fare, siamo sempre andati ma servirebbe un po di rispetto e un po' di galateo non verso sindacati ma verso i lavoratori che hanno scelto di aderire a scelte sindacali", aveva commentato a caldo senza però rinunciare a una stoccata verso il governo dopo 'l'affaire' freccia rossa e la fermata straordinaria a Ciampino effettuata per far scendere il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. "Io il dono dell'ubiquità non ce l'ho. Stasera parto in aereo per Torino e domani pomeriggio ho un treno per tornare a Roma e io non posso fermare i treni né gli aerei perché rispetto le regole".

Quanto alla contemporaneità della convocazione con i nuovi scioperi in corso per domani al Nord Landini aveva ironizzato: "Immagino che ci sarà un'altro incontro lunedì prossimo, 27 novembre in concomitanza con gli scioperi in Sardegna e ancora un altro il 1 dicembre assieme alle mobilitazioni del Sud. Se poi per avere degli incontri bisogna proclamare degli scioperi generali basta saperlo, basta essere informati".

Quindi la richiesta, lanciata anche attraverso i microfoni di Skytg24: "Se il governo potesse cambiare orario o anche data noi ci siamo, anche di sabato e anche la sera. Però colgo una novità: il governo è passato dalla precettazione alla convocazione anche se non conosciamo il merito su cui ci si convoca", la chiosa.

Bombardieri e il "copione 1 maggio"

"Si ripete il copione del primo maggio - aveva denunciato invece il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri - . Il governo convoca una riunione a Palazzo Chigi nelle stesse ore in cui c’è la mobilitazione generale delle lavoratrici e dei lavoratori del Nord, un ulteriore segno di mancanza di rispetto nei confronti di chi farà, domani, una giornata di sciopero. Sembra - aveva attaccato Bombardieri - una scelta studiata apposta per impedire ai Segretari generali di Cgil e Uil di partecipare all’incontro, essendo impossibilitati a bloccare treni o a dirottare aerei. Al contempo, è evidente - aveva rilevato il leader della Uil - anche la volontà di occupare gli spazi di informazione e comunicazione riservati alle questioni del lavoro. Forse il Presidente del Consiglio ha paura di questo confronto? La Uil ha chiesto di spostare l’orario dell’incontro, ancor meglio se di sabato o di domenica".

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