La premier presente a un evento di Poste italiane: "Non ci rassegnamo all’Idea di avere cittadini di serie A e B" e sprona a "remare tutti nella stessa direzione"
"Credo che lo Stato non debba farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari". Così la premier Giorgia Meloni a margine della presentazione del progetto ‘Polis’ di Poste italiane, a chi le domanda se il governo intenda adottare la linea dura sulle manifestazioni in sostegno dell’anarchico Alfredo Cospito, detenuto al 41bis.
"Sono fiera di essere qui oggi proprio nel centesimo giorno da quando sono al governo”, ha scandito Meloni intervenendo alla presentazione del progetto di Poste. "Noi vogliamo dare all'Italia un governo che duri cinque anni - ha rimarcato -, che sappia guardare alla fine di quei cinque anni, che sappia che il medio periodo è quello che può dare le risposte più efficaci. La strategia è una questione di tempo".
"Nell'attuale congiuntura - ha sottolineato - credo non ci sia spazio per i personalismi e le piccole beghe politiche sulla pelle dei cittadini. Questa Nazione ha bisogno della responsabilità della sua classe dirigente”. Per la presidente del Consiglio "quello di scegliere dove vogliamo portare questa nazione é un lavoro che dobbiamo e possiamo fare insieme. Fare in modo che questa nazione abbia il ruolo che merita nello scenario internazionale, remare tutti nella stessa direzione è il grande obiettivo che ci diamo”.
“Noi vogliamo unire l’Italia, ricucire, rammendare, garantire a tutti i cittadini lo stesso diritto di accedere ai servizi. Non ci rassegnamo - ha assicurato Meloni - all’Idea di avere cittadini di serie A e B. Vogliamo una sola Italia con servizi uguali per tutti. Che non si arrende allo spopolamento delle aree interne, perché ogni borgo e campanile rappresentano la sua spina dorsale, un’Italia dove non possono esserci figli di un dio minore. Noi vogliamo un’Italia più moderna e unità”.
“L’Italia - ha rimarcato - si fonda soprattutto sui suoi comuni. Ciascuno è fondamentale, perché attraverso i comuni custodiamo l’identità della nostra nazione, la più grande ricchezza che l’Italia possa vantare”. I comuni sono ‘“istituzione più prossima alla vita dei cittadini, i sindaci sono chiamati a dare risposte oltre le loro competenze, sono abituati a rispondere di qualsiasi problema. Sappiamo che i sindaci sono la prima fila dell’impegno politico, a loro spetta il ruolo più difficile. Il vostro è un impegno che non conosce pause e confini, una sfida che chiaramente è più impegnativa per i comuni al di sotto dei 15mila abitanti, in cui le possibilità di dare risposte efficaci” è limitata dalle “risorse inferiori”.
E proprio ai sindaci “voglio assicurare l’impegno del Governo per fare tutto quello che possiamo per rendere più facile il compito della semplificazione, della digitalizzazione, sull’abuso d’ufficio: nessun sindaco deve essere rallentato nella sua azione, nessun sindaco che vuole dare risposte ai cittadini deve avere paura di farlo”.