Il segretario dem: "Su perimetro maggioranza decida premier incaricato, nessun veto a prescindere"
"Posso dire che siamo veramente molto soddisfatti del contributo, dei contenuti e delle linee guida alle quali il professore sta lavorando". Lo dice il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, dopo l'incontro della delegazione dem con Mario Draghi.
"Crediamo che icontenuti e la visione chiara" come quella che si va componendo "sia garanzia di serietà, stabilità, forza e autorevolezza della sfida governativa". E quindi, "non possiamo che confermare la nostra fiducia al tentativo" del premier incaricato.
"In particolare - sottolinea Zingaretti - molto positiva e ribadita nell'incontro, la collocazione europeista del nuovo governo. Europeismo inteso come difesa e rivendicazione della storia e del sogno europeo ed insieme alla rivendicazione di un passato, ci ritroviamo molto in una prospettiva di ulteriore salto in avanti dell'integrazione europea fino a ulteriori cessioni di sovranità per una maggiore integrazione politica ed istituzionale. Un governo di stampo europeista nella migliore tradizione della nostra storia".
Bene per il vertice dem anche "le riforme a cominciare da quella fiscale su pilastri indicati con grande chiarezza che sono quelli di progressività fiscale, il rifiuto di nuove tasse, il rifiuto della cultura dei condoni e un'attenzione della futura riforma fiscale sulla fiscalità lavoro".
"Non possiamo - sottolinea Zingaretti - che apprezzare lo sforzo che Draghi sta portando avanti. Una visione molto vicina alla nostra, condivisibile e utile per il futuro, come dice Draghi: un governo che guarda al presente e si prepara a costruire il futuro".
Quanto alla composizione dell'esecutivo "non ne abbiamo in alcun modo parlato - assicura il segretario Pd - . La formula del governo è un'ipotesi che dovrà formulare Draghi alla luce del mandato ricevuto dal presidente della Repubblica e dalle valutazioni che farà sul perimetro della maggioranza. Ci rimettiamo alle valutazioni che il professor Draghi farà, perché credo che sia il posizionamento più corretto".
Quanto ai veti "con il professor Draghi non abbiamo parlato dei rapporti con gli altri partiti, Lega compresa. Dico che il Pd e la Lega, qualsiasi cosa accada, sono e rimangono due forze alternative nello schieramento politico italiano e penso che questo sia condiviso anche da Matteo Salvini. Un'eventuale esperienza comune - sottolinea il leader dem - non cambia il fatto che siamo e saremo forze alternative. Per questo non abbiamo messo veti a prescindere".