"Fdi vince, ora è traino della coalizione". Leadership Salvini sotto assedio, verso resa dei conti interna?
''Non nascondo la mia soddisfazione... Il centrodestra esce vittorioso al primo turno e Fdi cresce ovunque con dati molto significativi, il fatto che siamo la forza traino è un'indicazione della chiarezza delle posizioni. Agitare l'uomo nero non funziona più...''. A fine serata, Giorgia Meloni si presenta nella sala stampa di via della Scrofa per un primo commento al voto amministrativo, che vede il centrodestra vincente al primo turno a Palermo Genova e l'Aquila. Appare raggiante ed emozionata, perché il sorpasso sulla Lega salviniana è realtà.
Nel giorno del flop dei referendum sulla giustizia e della Caporetto del Carroccio, che precipita dappertutto, anche nelle roccaforti al Nord, a cominciare da Verona, la presidente di Fratelli d'Italia è infatti l'unica a gioire, consapevole che il risultato di oggi le fa compiere un altro passo avanti decisivo verso la leadership del centrodestra, al punto che in tanti scommettono sulla prossima resa dei conti interna.
Il commissario regionale di Fi in Sicilia, Gianfranco Miccichè, forte del 12 per cento azzurro a Palermo, veste i panni del guastafeste ribadendo il 'no' alla riconferma di Nello Musumeci, ma lei prima invita tutti a ''non fare polemiche proprio oggi che dalle urne è arrivata un'indicazione importante per il futuro, un bicchiere quasi pieno'', poi scende sul piede di guerra: ''Ho letto delle dichiarazioni assolutamente fuori luogo, noi non diamo aut aut, ci aspettiamo che non li diano neanche gli altri...''.
La leader di via della Scrofa torna a porre i suoi 'paletti' a una coabitazione civile: no alla tentazione del proporzionale; "regole chiare che valgano per tutti''. Della serie: niente giochini sottobanco, ''queste elezioni sono un avviso ai naviganti: i cittadini vogliono un centrodestra non ondivago e chiaramente alternativo alla sinistra''. Da capo dell'opposizione Meloni non risparmia stilettate all'indirizzo dell'esecutivo Draghi e chiede a Lega-Fi di staccare la spina a 'Super Mario', visto che i 5 stelle, ''prima forza di governo in Parlamento'' ha subito ''un enorme calo di consensi, non raggiungendo la doppia cifra praticamente da nessuna parte''.
''M5S non esiste più nella Nazione", avverte,''occorre fare una riflessione: il voto amministrativo ci interroga, lo dico agli alleati, se bisogna ancora tenere in piedi Draghi...". Un concetto ribadito con maggior forza poco dopo: ''Se chiedo a Berlusconi e Salvini di lasciare il governo? Io non pongo le questioni così, ho detto quello che volevo dire e gli altri faranno le loro valutazioni, fossi in loro lo farei...''.
L'ex ministro della Gioventù dribbla la domanda sulla premiership, restando sul generico: ''Sono disposta ad andare a palazzo Chigi se ci sono le convinzioni, non a ogni costo, siamo pronti a governare se gli italiani ci daranno questa occasione''. Terminato il briefing Meloni si mette in posa per una foto con le dita a V in stile Winston Churchill, che posterà sui social accompagnata dalla rivendicazione: ''Fratelli d'Italia esce vittoriosa e a testa alta da queste amministrative. Il lavoro sul territorio e per i cittadini, la coerenza e la serietà vengono ripagati".