Chiusura della campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre
Il Pd chiude la campagna elettorale a Piazza del Popolo, a Roma. "La destra ripropone vecchie ricette" dice il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, nel primo intervento. "Domenica l'Italia è un bivio, in ogni collegio sarà un ballottaggio tra noi e la Meloni, tra il futuro e il ritorno al passato".
"Ieri in questa piazza c'è stato un evento strano, metà psichedelico e metà sagra burina" dice Vincenzo De Luca show anche lui dal palco della manifestazione del Pd a piazza del Popolo. "C'era un esemplare politico allevato nelle praterie padane; un fresco sposo di 86 anni, un po' molle, barzotto. Poi è apparsa una figura vestita di bianco, da prima comunione, con un giglio in mano, una immagine incantevole. Ma è bastato che cominciasse a parlare perché l'incanto svanisse e apparisse a sora Cecioni, a sora Gina", dice il governatore della Campania.
“Ieri sono andato in Ucraina, ho incontrato Zelensky e ho visto la devastazione dell’aggressione russa, il dolore di quel popolo e la sua volontà di resistere. E poi sono tornato in Italia e ho sentito Berlusconi dire che Putin voleva semplicemente sostituire Zelensky con delle brave persone… Domenica c’è in gioco l’Europa dei diritti e quella di chi li nega", le parole di Lorenzo Guerrini.
"Mancano poche ore e vincerà chi convincerà gli indecisi e noi proviamo a convincere chi ha dubbi che rispetto a questa destra noi siamo molto più affidabili", dice Stefano Bonaccini.
"Si stupisce la Meloni che in Europa c’è diffidenza ma siete voi che state con Orban, noi siamo quelli che hanno attenuto i miliardi del Pnrr. Forza, diamoci da fare facciamo come gli aquiloni che si alzano in volo quando il vento è contrario", conclude il governatore dell'Emilia Romagna.
"Noi non vogliamo che una ragazza per interrompere la gravidanza ascolti battito del cuore del feto, non vogliamo che crescano le disuguaglianze", dice Andrea Orlando dal palco.
"Noi siamo per il lavoro protetto, vogliamo che il lavoro sottopagato sia a chiamato con il suo nome, sfruttamento, e che nessuno venga sfruttato. Dobbiamo promettere che se vinceremo ci candidiamo a costruire una società diversa e più umana", aggiunge il ministro del Lavoro.