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Di Battista: "Conte leader M5S? Si iscriva al Movimento"

"Non ho problemi a dire la mia. Non è un segreto, io non volevo il governo col Pd"

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14 giugno 2020 | 15.19
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''Questa Repubblica è diventata una sondaggiocrazia. Io i sondaggi non li commento. Se il presidente del Consiglio volesse diventare il capo politico del Movimento e portare una linea, si deve iscrivere a M5S e al prossimo congresso, chiamiamolo anche così perché gli Stati Generali li stanno facendo tutti'', porti la sua linea. Così Alessandro Di Battista, ospite di 'Mezz'ora in più', su Rai3, commenta il sondaggio secondo cui con Conte leader dei 5 stelle il Movimento raggiungerebbe il 30%. ''Secondo me -sottolinea- il Movimento deve organizzare un Congresso perché il Movimento tante cose buone le ha fatte. Siamo nati nel 2013 con Beppe che diceva 'fuori i ladri, tutti a casa'. Questi risultati li abbiamo portati a casa. Un ricambio generazionale, diciamo fisico, di una serie di parlamentari, c'è stato. Oggi abbiamo bisogno di sapere che cosa vogliamo fare. Chiedo formalmente il prima possibile un Congresso o un'Assemblea costituente in cui tutte le anime del Movimento, a cominciare da iscritti e attivisti che stanno sul territorio, dicano la loro per costruire un'agenda politica e vediamo chi vincerà'', lancia la sfida Di Battista.

''Ho fiducia nel presidente del Consiglio, al quale magari in maniera molto leale muovo critiche. Non deve temere picconate o colpi bassi da parte mia, la lealtà significa esporre le proprie idee anche se in contrasto con il governo, senza voler buttare giù l’esecutivo.non deve temere picconate da me' '.

"Non ho problemi a dire la mia. Non è un segreto, io non volevo il governo col Pd. E’ un anno che si scrive di me come il responsabile della caduta del governo. Non sono un cretino, sono del M5S - sottolinea - Il governo va sostenuto, per farlo bisogna pungolare il M5S che ha fatto le cose migliore nei primi 6 mesi di questa legislatura nonostante la Lega". "Oggi il Movimento vive un passaggio di debolezza, il mio unico obiettivo da militante e da padre è rinforzare un Movimento che ha fatto cose importanti - dice ancora - Se si indebolisse ulteriormente, rischieremmo una restaurazione. Governare con altri significa scendere a compromessi, ma bisogna mettere dei paletti". "E’ il mio pensiero, lo espongo in modo chiaro assumendomi le responsabilità. Io posso essere un rompipalle, lo sono caratterialmente, ma non penso sia un danno: da parte mia c’è una lealtà di posizioni", afferma poi.

"La situazione economica per me è peggiore di quella che immaginavamo - continua Di Battista - Beppe Grillo ha incanalato la rabbia sociale in un percorso democratico, indirizzandola anche verso riforme che hanno prodotto un vantaggio per il paese. Quando finirà la cassa integrazione, che succederà? Mi spaventa che possano essere altri soggetti ad incanalare questa rabbia. Io mi sento grillino e mi fido del Movimento. Di altre forze politiche, no".

E ancora sull'Ue dice: "Cambierò idea quando diranno pubblicamente che il Patto di Stabilità non sarà solo sospeso ma andrà definitivamente nel dimenticatoio. Se dovessero tornare parametri europei, con fondamentali economici italiani peggiorati, chi mi garantisce che non ci diranno ‘vi siete indebitati, ora dovete rientrare’?". "Io sono contrario al Mes, ma la cosa che più mi preoccupa è il ritorno del Patto di Stabilità. Io non sto in Parlamento, ma nessuno degli esponenti del M5S con cui ho parlato nelle ultime settimane ha intenzione di attivare il Mes. Ad oggi, nessun paese l’ha chiesto. Se fosse cambiato il trattato di istituzione del Mes, con le condizionalità, ne discutiamo. Ma ad oggi nessuno ha modificato il trattato", conclude.

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