Ostellari conferma la riunione di oggi alle 17 e invita Zan. Letta: "Trovare intesa, maggioranza la vuole". Iv: "Ripartire da ddl Scalfarotto"
Ddl Zan, giorni decisivi. “Ringrazio per la disponibilità i presidenti dei gruppi d’aula che hanno risposto positivamente alla convocazione inoltrata ieri. Oggi pomeriggio alle 17.00 ci riuniremo per verificare se c’è davvero spazio, come auspico, per una mediazione responsabile. Gli accordi si fanno insieme e alla luce del sole. Il nostro obiettivo è migliorare il testo del ddl sull’omofobia. Alessandro Zan non abbia paura: la sede naturale del confronto è questa. Non vedo ostacoli alla sua partecipazione all’incontro, insieme al capogruppo al Senato del Partito Democratico”. Così il senatore leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione Giustizia al Senato.
"In questa settimana siamo impegnati anche sul fronte del ddl Zan e lo facciamo con determinazione. L'impegno che si siamo presi con la società italiana, lo vogliamo riaffermare, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, sottolineando: "Domani il voto sulla 'tagliola' chiesto da Fdi e Lega al Senato" se passasse vorrebbe dire il rinvio in commissione del ddl Zan e quindi "vorrebbe dire affossare il provvedimento, sarebbe una pietra tombale. Io faccio un appello a tutte le forze politiche per evitare questo. Sarebbe uno schiaffo alla maggioranza della società italiana che vuole una risposta sui temi del ddl Zan. Questa risposta la vuole una maggioranza larga degli italiani e soprattutto i giovani".
"Adesso è fondamentale, e noi siamo disponibili, capire se ci sono possibilità d'intesa su alcune parti del provvedimento che ci possano portare a superare lo scoglio di domani. Per noi questo passaggio è fondamentale e lo abbiamo gestito con un atteggiamento di grande responsabilità' per riuscire ad arrivare al risultato", ha detto ancora Letta. "Il Pd rappresenta il 12% del Parlamento" e quindi occorre lavorare per trovare una maggioranza che approvi lo Zan. "Potremmo anche prendere la nostra bandiera, fare un lavoro di testimonianza, ma non sarebbero contenti quei ragazzi e quelle ragazze che oggi subiscono angherie. Ecco perché dobbiamo prenderci le nostre responsabilità per arrivare al risultato finale: non una battaglia di testimonianza ma un impegno politico di concretezza per mettere in campo risultati", ha concluso.
"Il testo Scalfarotto per noi sarebbe un'ottima mediazione, per noi andrebbe bene". Lo ha affermato il presidente dei senatori Iv, Davide Faraone che, insieme alla presidente dei deputati Maria Elena Boschi, ha partecipato a un incontro a palazzo Madama con la capogruppo Pd Simona Malpezzi e al relatore del ddl alla Camera, Alessandro Zan. Il confronto a 4 è servito a fare il punto in vista del tavolo.
Faraone e Boschi escludono che, affidandosi al testo Scalfarotto (approvato in prima lettura alla Camera nel settembre del 2013, ma poi rimasto su un binario), la legge debba ripartire da zero. "L'intesa possibile - ha piegato Faraone - si fa tra le forze politiche e i gruppi parlamentari di Camera e Senato, in modo che il testo che esce fuori da Senato è identico a quello che si voterà alla Camera, senza perdere un minuto, nel dover ricominciare la discussione da capo".
"Verificheremo se questa volontà anche da parte del Pd di trovare una soluzione avrà affetti concreti e positivi nella riunione che faremo con il presidente della commissione Giustizia Ostellari e con il centrodestra. Apprezziamo la posizione del Pd che si è distinto dal M5s che ha deciso invece di non partecipare. In quella sede potremo cominciare a entrare nel merito anziché discutere sulla tagliola, solo in questo modo potremo trovare una soluzione, senza impantanarci in una soluzione metodologica", ha continuato Faraone.
Sugli articoli 1, 4 e 7 - gli ostacoli che finora hanno impedito alla legge di andare avanti al Senato - Faraone ha ricordato che "abbiamo presentato i nostri emendamenti. Ricordo che c'è un ddl Scalfarotto, firmato anche da Zan, e noi ci siamo ispirati a quel testo per elaborare i nostri emendamenti. Noi di Iv non abbiamo mai posto una pregiudiziale ideologica al testo Zan, abbiamo i nostri convincimenti, abbiamo detto e ridetto che la legge ci vuole abbiamo agito per non creare contrapposizioni".