Dal Pd ad Azione, è coro unanime contro i due onorevoli FdI. La decisione della Procura dopo l'esposto presentato dal verde Bonelli, ipotesi rivelazione e utilizzazione di segreto d'ufficio
Dal Pd ad Azione fino ai Verdi, è coro unanime delle opposizioni per chiedere le dimissioni dell'onorevole FdI Giovanni Donzelli dopo le parole pronunciate ieri alla Camera contro il Pd in merito al caso Cospito. E con lui, nel mirino finisce anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, che ieri ha ammesso di aver informato il vicepresidente del Copasir sulle intercettazioni tra l'anarchico e alcuni boss, intercettazioni poi utilizzate in Aula da Donzelli per attaccare i dem. "Tutto lecito", secondo il sottosegretario, ma non per i dem che ora chiedono chiarezza al ministro Nordio. Intanto la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di inchiesta dopo l’esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli in relazione all’intervento di ieri del parlamentare. In particolare nell’esposto si fa riferimento alle conversazioni, derivanti da intercettazioni ambientali dell’amministrazione penitenziaria tra l'anarchico Cospito e un esponente della ‘Ndrangheta e un camorrista avvenute tra dicembre e gennaio scorsi. Nell’esposto si ipotizza il reato di rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio.
L'ESPOSTO - ''Sollecitato in aula più volte l'onorevole Donzelli, che ricopre il ruolo di vicepresidente del Copasir - si legge nell'esposto - affermava di essere venuto in possesso di queste dettagliate informazioni e del contenuto di queste conversazioni direttamente dal mistero della Giustizia, aggiungendo che ogni parlamentare se ne avesse fatto richiesta le avrebbe potute avere. Nella realtà queste informazioni sensibili che hanno carattere riservato non sono nella disponibilità dei parlamentari''.
''Nella serata del 31 gennaio il viceministro alla giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove affermava di essere stato lui a dare le informazioni, se non addirittura la relazione integrale stessa del Dap, all'onorevole Donzelli'' afferma Bonelli nell'esposto in cui chiede di compiere ''tutte le necessarie indagini'' e di valutare ''l'eventuale violazione dell'art.326 del codice penale (rivelazione e utilizzazione del segreto d'ufficio, ndr.)''.
DA PD AD AZIONE, IRA OPPOSIZIONE - "Abbiamo avuto conferma che l’on. Donzelli non ha avuto accesso agli atti presso il Ministero come aveva goffamente provato a giustificarsi in aula. La rivelazione deriva, per sua stessa ammissione, dall’onorevole Delmastro Delle Vedove, che, in qualità di sottosegretario alla Giustizia con delega al Dap , ha accesso a informative coperte da segreto. Ne ha svelato il contenuto perché il collega Donzelli potesse usarle strumentalizzandole contro il Pd", le parole di Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera. "Dunque - sottolinea quindi la dem -, non c’è più solo un problema Donzelli che non può restare secondo in più in un ruolo delicato come il Copasir (la sicurezza degli italiani è in pericolo se il vice presidente del Copasir è un divulgatore di notizie riservate e facendolo non si rende nemmeno conto di avere commesso un illecito). C’è anche un caso Delmastro Delle Vedove che non può restare un secondo di più al Ministero. La presenza di un soggetto che rivela le informazioni più riservate e delicatissime per la lotta alla mafia e al terrorismo non può rimanere un secondo in più a via Arenula". "Se però la presidente Meloni non interviene allora c’è un caso Meloni perché, visti i rapporti che ha con i due, se non li invita alle dimissioni, siamo autorizzati a pensare che abbia approvato o tollerato il piano e la strategia dei due esponenti di Fratelli d’Italia", conclude.
"L’utilizzo di documenti riservati per attaccare l’opposizione in Parlamento è un atto gravissimo. Si va oltre la carente conoscenza delle leggi e dei principi costituzionali – comunque inaccettabile per chi dovrebbe guidare il Paese – e si mette in pericolo lo Stato e la sicurezza nazionale: con i documenti riservati non si scherza, meno che mai si usano per una bieca polemica politica. Per questo il sottosegretario alla Giustizia Delmastro (Fdi) e il vicepresidente del Copasir, Donzelli (Fdi), dovrebbero dimettersi", tuona quindi Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd. "Il ministro della Giustizia Nordio deve fare chiarezza al più presto. Anche di fronte all’enorme contraddizione di un Governo che mentre escono documenti riservati lavora a una stretta sulla diffusione delle intercettazioni", aggiunge.
"Delmastro non può rimanere al Dap. La diffusione di intercettazioni riservate per strumentalizzarle politicamente è indegna, illegale e senza precedenti. Piacerebbe sentire una parola chiara di Nordio. Non si può essere garantisti nelle parole e poi girarsi dall’altra parte", scrive quindi su Twitter Carlo Calenda, leader di Azione.
“Siamo preoccupati per la saldatura di mafia e terrorismo ma siamo altrettanto preoccupati che la lotta contro questa saldatura possa essere messa a rischio dall'avventatezza, dalla superficialità e dalle manganellate di due esponenti di Fdi che non sanno neppure il ruolo che ricoprono e il peso delle loro parole. Siamo molto preoccupati e mi auguro che se dovesse essere confermato che Delmastro e Donzelli hanno usato a scopo politico informazioni riservate non ci mettano nemmeno tre secondi a dimettersi”, la posizione espressa ad Agorà, su Rai 3, della presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.
"La grande riforma penale del governo Meloni consiste nell’uso politico di intercettazioni non divulgabili? Donzelli e Delmastro devono dimettersi immediatamente. Mi auguro che almeno il ministro Nordio esiga il loro passo indietro. Non siamo la repubblica delle banane", scrive su Twitter Alessia Morani, componente della direzione del Pd.
"Quando si assumono ruoli istituzionali in Parlamento o nel governo, dovrebbe essere chiaro che i comportamenti devono essere conseguenti al rispetto delle norme e delle istituzioni stesse. Delmastro e Donzelli avrebbero dovuto capire che rivelare documenti riservati utilizzandoli strumentalmente per i loro obiettivi politici non è nelle loro disponibilità.A questo punto ogni giorno di più nei ruoli istituzionali che occupano è uno sfregio alla democrazia", afferma quindi il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Questa mattina ho inviato al procuratore della Repubblica di Roma Francesco Lo Voi un esposto con il quale si chiede l’apertura di un’indagine penale per verificare se siano stati commessi reati, a partire dall’articolo 326 del codice penale, relativamente alle dichiarazioni fatte in aula dall’onorevole Giovanni Donzelli e alla stampa da parte del viceministro alla Giustizia onorevole Andrea Delmastro Delle Vedove con delega al Dap", dichiara poi il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. "Nella giornata di ieri - prosegue - l’onorevole Donzelli ha reso pubblici contenuti puntuali delle conversazioni tra il detenuto Cospito e il ‘Ndranghetista Francesco Presta, e sempre tra Cospito e il camorrista Francesco Di Maio. Nella serata di ieri il viceministro Delmastro ha ammesso di essere stato lui ad aver dato le informazioni, contenute in una relazione riservata del Dap, all’onorevole Donzelli, informazioni che non sono nella disponibilità dei parlamentari". "Ci troviamo di fronte a fatti di una gravità inaudita perché l’onorevole Donzelli è vicepresidente del Copasir e l’onorevole Delmastro viceministro alla Giustizia: per l’uso disinvolto che hanno fatto di queste informazioni non possono più svolgere le funzioni delicate che gli sono state assegnate. Per questo chiedo le dimissioni dal Copasir dell’onorevole Donzelli e da viceministro dell’onorevole Delmastro e auspico che la presidente Meloni intervenga a tutela delle istituzioni che non sono di proprietà di nessuno ma sono al servizio degli interessi della Repubblica italiana”, conclude Bonelli.