Entro 6 mesi i decreti legislativi per il riordino delle concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali
"Le concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali" "continuano ad avere efficacia sino al termine previsto dal relativo titolo e comunque fino al 31 dicembre 2023 se il termine previsto è anteriore a tale data". Lo prevede la bozza dell'emendamento al disegno di legge per il mercato e la concorrenza in materia di concessioni demaniali - che riguardano anche i balneari - sul tavolo del Cdm appena cominciato a Palazzo Chigi.
"Uno o più decreti legislativi" entro 6 mesi "dalla data in vigore della presente legge" per "riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali", si legge nella bozza.
Questo il passaggio: "Al fine di assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo, favorirne la pubblica fruizione e promuovere, in coerenza con la normativa europea, un maggiore dinamismo concorrenziale nel settore dei servizi e delle attività economiche connessi allo sfruttamento delle concessioni per finalità turistico-ricreative, il Governo, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, è delegato ad adottare, su proposta del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e del Ministro del turismo, di concerto con il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dell’economia e delle finanze, il Ministro dello sviluppo economico e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie, previa intesa in sede di Conferenza unificata , uno o più decreti legislativi volti a riordinare e semplificare la disciplina in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, per finalità turistico-ricreative, nonché la disciplina in materia di concessioni per la realizzazione e la gestione di strutture dedicate alla nautica da diporto, ivi inclusi i punti d'ormeggio".
"Garantire sempre accesso a spiaggia o multa" - Varchi sempre liberi per accedere in spiaggia, prevede la bozza dell'emendamento al ddl. Tra i decreti legislativi che il governo dovrà adottare nei prossimi sei mesi "al fine di assicurare un più razionale e sostenibile utilizzo del demanio marittimo, favorirne la pubblica fruizione e promuovere, in coerenza con la normativa europea, un maggiore dinamismo concorrenziale nel settore" uno dovrà infatti determinare "criteri omogenei per l’individuazione delle aree suscettibili di affidamento in concessione, assicurando l’adeguato equilibrio tra le aree demaniali in concessione e le aree libere o libere attrezzate, nonché la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia antistante l'area ricompresa nella concessione anche al fine di balneazione, con la previsione, in caso di ostacoli da parte del titolare della concessione al libero e gratuito accesso e transito alla battigia, delle conseguenze delle relative violazioni".
Norma 'scudo' per chi ha concessione come unica fonte reddito - Per le concessioni balneari, che verranno messe a gara dal 1 gennaio 2024, sarà necessario tener conto "della posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato la concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, nei limiti definiti anche tenendo conto della titolarità, alla data di avvio della procedura selettiva, in via diretta o indiretta, di altra concessione o di altre di attività d’impresa o di tipo professionale", si legge nella bozza all'esame del Cdm.
Norma contro caro-ombrelloni - Tenere in "adeguata considerazione, ai fini della scelta del concessionario, della qualità e delle condizioni del servizio offerto agli utenti, alla luce del programma di interventi indicati dall’offerente per migliorare l’accessibilità e la fruibilità del demanio, anche da parte dei soggetti con disabilità, e della idoneità di tali interventi ad assicurare il minimo impatto sul paesaggio, sull’ambiente e sull’ecosistema, con preferenza del programma di interventi che preveda attrezzature non fisse e completamente amovibili". E' questa la cosiddetta norma contro il 'caro ombrelloni' contenuta nell'emendamento.
Indennizzo per chi lascia il lido, paga chi subentra - La bozza dell'emendamento sulle concessioni balneari sul tavolo del Consiglio dei ministri prevede la "definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante, in ragione del mancato ammortamento degli investimenti realizzati nel corso del rapporto concessorio e autorizzati dall’ente concedente e della perdita dell’avviamento connesso ad attività commerciali o di interesse turistico".
Tetto a numero concessioni - Nei decreti legislativi da adottare da qui a sei mesi, il governo dovrà definire anche il "numero massimo di concessioni di cui può essere titolare, in via diretta o indiretta, uno stesso concessionario a livello comunale, provinciale, regionale o nazionale, prevedendo obblighi informativi in capo all’ente concedente in relazione alle concessioni affidate al fine di verificare il rispetto del numero massimo", si legge nella bozza.