Il consigliere d'amministrazione: "A indignazione devono seguire atti concreti". Parlamentari Pd in Vigilanza: "Interrompere la collaborazione"
"All'indignazione e alle proteste devono seguire atti concreti. Ho quindi inviato ai vertici aziendali Rai una lettera formale chiedendo se, alla luce dei fatti recenti e pregressi, il collaboratore scelto è in linea con i valori etici e la mission del servizio pubblico". Lo fa sapere via Twitter il consigliere di amministrazione Rai Riccardo Laganà. La lettera all'azienda da parte di Laganà arriva in seguito alle polemiche scatenatesi dopo l'articolo di Filippo Facci su 'Libero' in merito alla vicenda delle accuse di violenza sessuale nei confronti del figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache.
Sulla vicenda intervengono anche i parlamentari Pd in Vigilanza Rai. "Chiediamo alla Dirigenza Rai, alla luce delle dichiarazioni sessiste e discriminatorie a mezzo stampa del giornalista Filippo Facci, se ritenga ancora opportuno affidare una trasmissione televisiva al giornalista in questione, il cui comportamento è in aperta violazione e negazione delle responsabilità e dei compiti propri del servizio pubblico radiotelevisivo. Chiediamo inoltre se non sia opportuno interrompere ogni forma contrattuale e di collaborazione con Facci", chiedono i parlamentari dem Graziano, Bakkali, Furlan, Nicita, Peluffo, Stumpo, Verducci in una interrogazione all'amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio.
"Il caso di cronaca che vede coinvolto il figlio del Presidente del Senato La Russa - proseguono i parlamentari del Pd - per presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza ha suscitato oggettivo sconcerto proprio per le argomentazioni utilizzate dal giornalista a difesa del ragazzo; frasi e argomentazioni discriminatorie nei confronti di una ragazza, già presunta vittima di stupro. Ancor più grave è che lo spazio dedicato al giornalista sarebbe la striscia quotidiana di 5 minuti prima del tg2 delle ore 13", spiegano.
"Il profilo del giornalista non è nuovo ad azioni e considerazioni che vanno ben oltre la provocazione intellettuale e che lo rendono non compatibile con il servizio pubblico, per questo chiediamo un intervento urgente della dirigenza Rai", concludono i parlamentari dem.